Ictus scambiato per vertigini, il caso approda in consiglio regionale

Il consigliere regionale Orlandino Greco presenta un'interrogazione. Lo scorso 10 settembre, un uomo di 68 anni era stato colpito da un attacco cerebrale ma dal pronto soccorso dell'ospedale di Praia a Mare era stato dimesso con una diagnosi del tutto errata

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di Francesca  Lagatta
20 settembre 2019
12:02
Corsia di ospedale
Corsia di ospedale

La sanità calabrese è sprofondata nel baratro. L'ulteriore conferma arriva da una delle ultime vicende, portata alla luce dal nostro network, che vede protagonista un uomo di 68 anni colpito da ictus, a cui, in prima istanza, al pronto soccorso dell'ospedale di Praia a Mare è stata diagnosticata la sindrome vertiginosa. Un errore madornale che non ha consentito l'applicazione tempestiva dei protocolli previsti, come la terapia che limita i danni, e per il 68enne le conseguenze sono state molto gravi. Da dieci giorni combatte in un letto dell'ospedale Annunziata di Cosenza. La storia, com'era prevedibile, ha suscitato molto clamore, lasciando di stucco anche la politica. Orlandino Greco, leader del movimento Italia del Meridione, ha presentato una interrogazione al consiglio regionale della Calabria, affinché sulla vicenda non cali il silenzio e si possa andare a fondo della questione per capire come e perché ciò sia potuto accadere.

La premessa

«In data 10 settembre 2019, per quanto si apprende dalla stampa - scrive Orlandino Greco -, un uomo di anni 68 è stato dapprima ricoverato presso il pronto soccorso dell'Ospedale di Praia a Mare e subito dimesso con diagnosi (successivamente rivelatasi errata) "sindrome vertiginosa"». Il documento ripercorre tutta la cronaca delle ore successive, raccontando del ricovero all'ospedale di Lagonegro, dove in mancanza di un reparto di neurologia l'uomo è stato tenuto solo in osservazione, fino all'arrivo al nosocomio bruzio, dove la diagnosi, stavolta, si è rivelata giusta. In relazione a ciò Orlandino Greco, prendendo spunto dalle notizie contenute nel nostro articolo, sottolinea un altro importante aspetto della vicenda. «All'Ospedale di Praia a Mare è presente anche un apparecchiatura di Risonanza Magnetica (Tesla 1.5 di ultima generazione) - si legge nel documento - costata oltre 400 mila euro e che, molto probabilmente, avrebbe potuto diagnosticare in tempo l'ictus (che sarebbe stato ben visibile con la strumentazione  funzionante), ma tale apparecchiatura giace in una stanza della struttura praiese da due anni e mezzo senza che sia mai entrata in funzione. Tale situazione ha esposto la sanità della Regione Calabria ad un ennesimo caso di malasanità, che probabilmente si sarebbe potuto evitare salvando una vita umana».


Cosa chiede di sapere il consigliere Orlandino Greco

Alla luce di quanto precedentemente esposto, il fondatore di Idm chiede di sapere: quale sia il reale stato dell'arte sul funzionamento della risonanza magnetica Tesla 1.5; le reali motivazioni del mancato funzionamento della Tesla 1.5 a distanza di oltre due anni e mezzo dal suo acquisto ed installazione al costo di oltre 400 mila euro; quali siano e di chi siano le responsabilità della mancata messa in funzione dell'apparecchio risonanza magnetica; le eventuali responsabilità mediche sulla gestione del paziente di anni 68 dimesso con diagnosi "sindrome vertiginosa"; quali siano le azioni messe in campo e/o previste e/o i provvedimenti che la Regione Calabria volesse intraprende al fine di risolvere con immediatezza le problematiche per la messa in funzione della Risonanza Magnetica presso l'ospedale di Praia a Mare; quali siano le azioni messe in campo nel caso di accertata responsabilità medica; più in generale, quali siano le strategie per evitare o limitare simili casi di malasanità in Calabria.

 

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