«In Calabria malati di reni ignorati», la denuncia di Aned che si appella a Mattarella

L'associazione denuncia le disfunzioni dei centri dialisi di Vibo Valentia e Palmi: «Si tira a campare». E sui trapianti: «Fermi e non per la pandemia, ci sarebbe tanto da indagare»

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di Redazione
30 marzo 2021
13:22
Dialisi - foto d’archivio
Dialisi - foto d’archivio

«Da troppo tempo, la politica sanitaria calabrese nega l'attenzione necessaria ai problemi dei malati di reni. Ora, la situazione generale nefro dialitica e dei trapiantati renali si è deteriorata al punto che alcuni centri - Vibo Valentia e Palmi - sono nettamente fuori ogni decenza e funzionalità, anche clinica, mentre quella dei trapiantati e trapiantandi è allucinante». È quanto afferma in una nota il Comitato Aned Calabria.

«Aned - prosegue la nota - è stata così obbligata a rivolgere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella un accorato appello per un Suo determinante intervento a favore dei malati di reni calabresi e abbattere l'inerzia dei vertici regionali sulle ristrutturazioni dei fatiscenti e disonorevoli centri dialisi di Vibo città e Palmi, i cui progetti, seppure pronti da tempo, sono colpevolmente bloccati da mancate autorizzazioni della Regione Calabria».


«Perché – ci si chiede - detti lavori a Vibo città, Palmi e anche quelli progettati nei locali ex Enpas di Reggio città, condiviso dai partecipanti all'unanimità in sede di tavolo prefettizio reggino nel 2018, non vanno avanti? Da nord a sud della Calabria, nei centri dialisi si tira a campare. A Palmi, ai pazienti in dialisi vengono prelevati la mattina presto i sieri per analisi ma portati al laboratorio dopo molte ore, con rischio compromissione dei risultati clinici e, dove per dializzare in sicurezza, i pazienti sono costretti a lasciare aperte le finestre in sala per maleodorante ritorno di fogna insopportabile».

Viene poi sottolineata, ancora una volta, la difficile situazione dei trapianti di rene in Calabria «fermi al palo e non solo per la pandemia» e su cui «ci sarebbe molto da indagare». E ancora: «Ovunque, la prevenzione della Malattia Renale Cronica rimane solo nella testa di immaginario dirigente d'ufficio, le dialisi domiciliari peritoneali, più fisiologiche per i pazienti, sono carenti, i trasporti Lea un sogno con pazienti in emodialisi fatti peregrinare da Erode a Pilato mentre i politici regionali anziché legiferare in materia lasciano la Calabria unica regione a non avere il trasporto regolamentato! Fino a quando avremo manager regionali e aziendali inventati, dall'esperienza manageriale sanitaria sconosciuta - conclude Aned - non andremo da nessuna parte. L'ignavia non è più sopportabile».

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