Sanita’ Calabria

Ospedale di Cetraro, nominato il primario di ostetricia e ginecologia: «Adesso si riapra il punto nascite»

Si tratta del ginecologo Bruno Tucci. La notizia è stata data dal sindaco della cittadina del Tirreno cosentino Ermanno Cennamo. La nomina è contenuta nella delibera n° 578 dell'Asp di Cosenza

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di Francesca  Lagatta
25 novembre 2022
17:40
L’ospedale di Cetraro
L’ospedale di Cetraro

Sarà il ginecologo Bruno Tucci a ricoprire l'incarico di primario nel reparto di ostetricia e ginecologia all'ospedale di Cetraro. Ne ha dato annuncio il sindaco della cittadina, Ermanno Cennamo, sui suoi canali social. La nomina del professionista è contenuta nella delibera dell'Asp di Cosenza n° 578 del 24 novembre 2022, che reca la firma del commissario straordinario Antonio Graziano. «Un tassello importante per la riapertura del punto nascita», ha commentato il primo cittadino.

La sospensione del reparto

Le attività del punto nascita furono sospese nell'agosto del 2019 per le criticità riscontrate durante i controlli ministeriali. Qualche giorno prima, il punto nascita fu teatro della tragedia che strappò alla vita la 37enne Tina Adamo, stroncata da una emorragia massiva appena due ore dopo aver dato alla luce il suo secondo figlio. Ora, a più di tre anni dai drammatici fatti, si riaccende la speranza per le future mamme della costa di tornare a partorire nell'unico punto nascita della costa tirrenica cosentina. «Incontrerò Tucci già il prossimo lunedì», ha dichiarato Cennamo, che ha poi aggiunto: «È doveroso per questo ringraziare i vertici dell’Asp di Cosenza, il Presidente e Commissario alla sanità Roberto Occhiuto e la dott.ssa Iole Fantozzi del Dipartimento regionale sanità. Andiamo avanti uniti e con i riflettori puntati alla crescita della nostra Cetraro».


L'immane tragedia

La notte del 19 luglio 2019, la 37enne Santina Adamo, per tutti Tina, partorì nel nosocomio Gino Iannelli il suo secondo figlio. A circa due ore dalla nascita del piccolo, che avvenne in modo naturale, la donna fu colta da un'emorragia uterina massiva, che la costrinse a sottoporsi immediatamente a cure urgenti. Presa di nuovo in carico dai sanitari, che la condussero in sala operatoria, Tina spirò alle 6.34 di quella stessa notte. Per capire cosa accadde in quelle ore, la procura di Paola aprì una inchiesta giudiziaria, mentre il Ministero della Salute e il dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria disposero gli accertamenti interni al nosocomio. Emerse che a livello strutturale e organizzativo, la struttura presentava numerose criticità. Tra queste, l'assenza di un primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia. Le nomine che si sono susseguite nel corso degli ultimi due anni non sono comunque servite alla riattivazione del punto nascita. Ora, però, il primo cittadino prova a tenera ancora accesa la fiammella della speranza.

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