Coronavirus, nell'ospedale di Cetraro mancano i camici: il video dello scontro tra il personale sanitario

È diventato virale il confronto tra un dirigente e alcuni infermieri. Al centro della discussione le condizioni lavorative all'interno della struttura | VIDEO

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di Francesca  Lagatta
8 aprile 2020
18:15

Dentro e fuori l'ospedale di Cetraro il clima è incandescente. Da un lato ci sono dirigenti, medici e infermieri che spingono per mantenere e potenziare il reparto Covid, dopo che il centro è sfumato, dall'altro ci sono colleghi che pur di sbarazzarsi dei rischi del Coronavirus sono disposti a qualunque cosa.

Gli animi sono parecchio agitati nel presidio Giannino Iannelli, che in questo momento è una delle strutture regionali più impegnate nell'emergenza sanitaria in corso. E, come se non bastasse, a testimoniare il clima di tensione, da qualche ora, circola un video che riprende l'acceso dialogo tra un dirigente e alcuni infermieri, andati a chiedere maggiore sicurezza sul posto di lavoro.


«Non dormo da 18 giorni»

«Cosa vi manca? Ditemi tutto». Il video di oltre sette minuti comincia così, con un dirigente che cerca di capire come affrontare, sperando di risolverlo, l'ennesimo problema paventato dal personale infermieristico andato a chiedere certezze e protezioni. «Vogliamo i camici come quelli in rianimazione per entrare nella tenda pre triage». 

«Quelli che avete – risponde il dirigente – sono di quelli buoni, li togliete, li appendete e ogni volta li rimettete». Non ce ne sono altri. La sanità è a pezzi, non solo in Calabria, non solo a Cetraro, e gli operatori sanitari lo sanno. Sanno pure che lavorano in condizioni precarie e ogni giorno è come come andare in guerra, perché l'ospedale c'è, ma arranca, va avanti seppur a fatica, tra un attrezzo obsoleto e i dispositivi di sicurezza che scarseggiano. 
«Allora che posso fare?», dice con la voce spezzata dalla rabbia il dirigente. «Lo metto a norma e se mi aiutate lo faccio». Ma non è così semplice: «E come c***o faccio con questi blocchi?». Gli infermieri chiedono di essere compresi ma dall'altra c'è un uomo distrutto dalla fatica: «Ero a casa che stavo riposando quattro ore, non dormo da 18 giorni».

Buone notizie dal fronte

Il miracolo della vita, per fortuna, non fa caso alle polemiche e in tutto questo marasma c'è spazio che per le buone notizie. Oggi l'Asp di Cosenza ha diffuso una nota in cui annuncia che i sei pazienti attualmente ricoverati nel reparto Covid sono tutti risultati negativi al tampone e, se anche il secondo dovesse escludere la presenza del virus, saranno tutti dimessi.

 

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