I centri di recupero pronti a riaprire in Calabria: «Ma serve un Piano d'emergenza»

VIDEO | Le comunità sono pronte alla fase 2 dell’emergenza coronavirus ma per operare nel rispetto delle misure di sicurezza, necessitano dell’aiuto delle istituzioni. Ecco le proposte di tutti i sodalizi inviate al premier Conte 

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di Daniela  Amatruda
17 aprile 2020
19:36

Chiedono di poter riprendere le loro attività le comunità terapeutiche calabresi che nella fase 1 avevano bloccato l’accesso a nuovi assistiti per tutelare la salute di tutti gli ospiti già presenti nelle strutture. 

Nella fase 2, però, secondo il Centro calabrese di solidarietà, è necessario riaprire le comunità per garantire il diritto alle cure a tutte quelle persone con dipendenze patologiche e donne vittime di violenza che chiedono aiuto. Una ripartenza che necessita di un Piano di emergenza da parte delle istituzioni affinché si possa operare nel rispetto delle misure di sicurezza.


Un protocollo con Regione e Asp

«Dall’inizio dell’emergenza Covid - ha spiegato la presidente del Centro calabrese di solidarietà, Isa Mantelli – le comunità sono state chiuse ai nuovi accessi e vietato l’ingresso ai volontari e alle famiglie, proprio per tutelare la salute degli ospiti. Per noi lo slogan è stato: “Io resto in comunità”. Adesso però vogliamo riaprire. Sentiamo il bisogno di rispondere a quelli che sono i nostri “protetti” che vogliono affrontare un percorso di recupero che però deve essere fatto in sicurezza. E per farlo è necessario stipulare un protocollo con l’assessorato alla sanità della regione, con le Asp e con tutte le comunità terapeutiche sul territorio».

Le proposte delle comunità 

Proprio oggi le reti e le comunità più rappresentative nel panorama nazionale, di cui fa parte anche il Centro calabrese di solidarietà,che si occupano di persone con dipendenza e con fragilità complesse, hanno redatto un documento contenente una serie di proposte legislative che sono state inviate al Premier Conte. 

Proposta 1

«Agli Enti del Terzo Settore, comprese le Cooperative Sociali ed escluse le imprese sociali costituite in forma di società, che svolgono attività in modalità residenziale e semiresidenziale comprese tra quelle indicate alle lettere a), b) e c) del 1° comma dell’articolo 5 del D.Lgs n. 117 03/07/2017, sono sospesi, dalla data del 1 aprile 2020 e fino a quella del 31 ottobre 2020, i termini per il pagamento delle utenze di energia elettrica, gas, acqua. Il versamento dei predetti canoni è effettuato, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione, alla data del 31 ottobre 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di ottobre 2020. Sono altresì sospesi, fino alla data del 15 dicembre 2020 i termini per i versamenti Irap a saldo del periodo di imposta in corso alla data del 31 dicembre 2019. Il versamento è operato in un’unica soluzione entro il giorno 31 dicembre 2020. Per il periodo d’imposta in corso al 1 aprile 2020, le organizzazioni e le associazioni individuate nel comma 3, non sono soggette a imposta regionale sulle attività produttive.»

Proposta 2

«Limitatamente all’anno 2020, al fine di far fronte alle difficoltà legate all’emergenza Covid-19, la quota di spettanza del 5 per mille 2018 sarà erogata a tutti i soggetti beneficiari, come indicati dall’Agenzia delle Entrate con i propri elenchi pubblicati il 3 aprile2020 al Ministero dell’Economia, entro il mese di maggio 2020.»

Proposta 3

«Agli Enti del Terzo settore, comprese le cooperative sociali ed escluse le imprese sociali costituite in forma di società, che svolgono attività in modalità residenziale e semiresidenziale nel settore delle Dipendenze patologiche, per far fronte alle difficoltà legate all’emergenza Covid-19 e compensare la temporanea diminuzione dei ricavi derivante dalle rette viene erogata una cifra forfettaria mensile consistente in 7.000 euro ogni 10 utenti per le strutture residenziali e 4.000 euro ogni 10 utenti per quelle semi-residenziali con decorrenza dal 1 maggio 2020 e sino al 31 ottobre 2020.»

I firmatari. A sottoscrivere il documento: il Coordinamento Nazionale Intercear – Rete dei coordinamenti regionali; la Federazione italiana comunità terapeutiche (Fict); la Comunità San Patrignano; l’Associazione Papa Giovanni XXIII; la Comunità Incontro; l’Associazione “Acudipa”; Federazione “Come” Lombardia; l’A.c.t.a. Lazio e la Comunità “Mondo nuovo”. 

 

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