Sanità, Sposato lancia l'allarme: «Mancano infermieri in Calabria»

Il presidente Opi Cosenza denuncia i disagi vissuti dagli operatori sanitari: «Si stili una sola graduatoria regionale alla quale possano attingere le diverse aziende ospedaliere»

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di Stefania Belvedere
19 dicembre 2018
19:20
Sposato, presidente Opi Cosenza
Sposato, presidente Opi Cosenza

Gli infermieri sono troppo pochi per garantire sicurezza ed efficienza dei servizi: ne mancano più di 4mila in Calabria per raggiungere livelli accettabili. E chi lavora lo fa con mille difficoltà, difficoltà che rischiano di coinvolgere anche i cittadini. Studi internazionali indicano che se i pazienti per infermiere scendono numericamente da 10 a 6, la mortalità si riduce del 20%: in Calabria la proporzione media arriva a volte a 18 pazienti per infermiere. Numeri e dati allarmanti. Secondo la mappa, del Centro studi della Federazione nazionale degli Ordini degli infermieri che analizza le carenze regione per regione, le uniche ad aver raggiunto la media ottimale di cura, sono Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Molise e Bolzano. Il resto d’Italia arranca e la Calabria naturalmente risulta nella black lists. Questa situazione non è priva di conseguenze. Porta infatti a un aumento di rischi per i malati e per gli stessi operatori.

 


A denunciare la carenza d’organico infermieristica è Fausto Sposato, presidente Opi, l'ordine delle professioni infermieristiche il quale si sofferma sul problema denunciano anche la mancanza di programmazione. Il referente non usa mezzi termini commentando la vicenda riguardante i concorsi per infermiere banditi dall’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e Annunziata di Cosenza. Sposato parte da un dato e cioè la ricerca della Federazione nazionale infermieri che ha calcolato in 4000 la carenza di infermieri in Calabria: «Se questo dato è vero - commenta - perchè le nostre aziende ospedaliere emanano bandi per poche unità di personale? Se si leggono i piani di assunzione delle nostre aziende si noterà che il totale ammonta a poche centinaia di unità. E’ evidente che uno dei due fra i manager delle nostre aziende e la federazione sta mentendo - spiega Sposato - e siccome conosco il rigore con cui la Federazione ha elaborato questa statistica, penso che il problema sia nell’incapacità di programmare dei nostri manager».Il presidente ha concluso affermando che, in Calabria, si dovrebbe procedere ad un concorso per stilare una unica graduatoria regionale, dalla quale possano attingere tutte le aziende ospedaliere e territoriali calabresi. 

 

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