Sanità, il consigliere regionale Guccione: «Calabria umiliata dal Governo»

L’esponente Pd in riferimento al decreto approvato dal Cdm a Reggio: «Servono fatti concreti»

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di Redazione
20 aprile 2019
18:56
Il consigliere regionale Guccione
Il consigliere regionale Guccione

«Mi sarei aspettato, almeno questa volta, un appello e la volontà a incatenarsi davanti a Palazzo Chigi per protestare contro un provvedimento che umilia la Calabria e le istituzioni regionali». Lo afferma il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, con riferimento al decreto sulla sanità calabrese approvato dal Consiglio dei ministri giovedì a Reggio Calabria.

 


Secondo Guccione «è evidente che, in questi anni, poco o nulla è cambiato nella sanità calabrese. Le cose non potevano andare avanti così. Questo lungo commissariamento non ha risolto il problema, anzi in alcuni casi ha aggravato la situazione. Ad aggravare la situazione il conflitto istituzionale tra il commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro e il presidente della Regione. Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri non credo – aggiunge il consigliere regionale - possa essere la giusta soluzione per un’inversione di tendenza e per far risalire la Calabria dall’ultimo posto nella classifica dei Lea. Ora servono fatti concreti per riportare la Calabria al passo con il resto del Paese. E, purtroppo, credo che questo decreto possa addirittura peggiorare le cose dopo ben nove anni di commissariamento e la nomina di diversi commissari che si sono succeduti anche con governi nazionali di diverso colore politico e che non hanno prodotto quelle condizioni necessarie per uscire dal Piano di rientro. Anzi, proprio i giochetti di potere hanno finito per peggiorare la situazione ai danni della salute dei cittadini».

 

A parere di Guccione «se non si sblocca rapidamente il turn-over in Calabria continueremo a vivere in uno stato di emergenza: la carenza di personale, la continua chiusura di reparti, la riduzione di posti letto farebbero già venir meno i criteri organizzativi previsti dalla normativa e non verrebbe garantita la sicurezza dei pazienti. Il Consiglio regionale approvi la legge di riforma che prevede l’accorpamento delle aziende ospedaliere e degli ospedali hub e spoke. Così le aziende sanitarie provinciali potranno occuparsi solo delle prestazioni territoriali. Sarebbe un grande risultato, anche dopo la nascita dell’Azienda unica di Catanzaro per creare sinergie, efficienza e qualità delle prestazioni ospedaliere. Mi sarei aspettato, almeno questa volta, un appello e la volontà a incatenarsi davanti a Palazzo Chigi per protestare contro un provvedimento che – conclude il consigliere del Pd - umilia la Calabria e le istituzioni regionali».

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