Dal coma ad una nuova vita, la storia di speranza del piccolo Alessio

La buona sanità in Calabria. La storia di un bambino di nove anni curato al San Vitaliano di Catanzaro e la toccante testimonianza dei familiari

di Redazione
5 gennaio 2019
15:11
Il piccolo Alessio insieme ai familiari e ai dottori
Il piccolo Alessio insieme ai familiari e ai dottori

«Il nostro piccolo Alessio ha nove anni, ma quello che abbiamo festeggiato l’altro ieri è stato il primo compleanno di una nuova seconda vita. Grazie all’equipe del San Vitaliano, la nostra famiglia ha potuto rivedere la luce della speranza, anche se quella più grande è arrivare alle diagnosi precisa della malattia che ha colpito nostro figlio cambiando la sua e la nostra vita».

 


Inizia così la toccante lettera dei familiari del piccolo Alessio. «Una storia che è iniziata con un lungo periodo di cura al Bambino Gesù di Roma dove il nostro piccolo ha fatto spola per ben tre anni, con un notevole dispendio di risorse economiche, senza però riuscire ad individuare e curare il grave problema che affliggeva la sua salute. Alessio è stato poi ricoverato in una struttura privata a Catanzaro e abbiamo iniziato una lunga lotta quotidiana nell’ambito dei servizi sanitari per trovare una risposta. Alessio ha avuto gravi problemi respiratori che hanno reso necessario il ricovero all’ospedale Pugliese-Ciaccio. Per una polmonite sorta a causa delle complicanze della malattia, il bambino è finito in coma per tre mesi. Una notizia – si legge ancora nella missiva - che ci ha colto all’improvviso, ci ha trovati impotenti, tanto da non riuscire più a vedere la luce in fondo al tunnel».


Poi succede ciò che non ti aspetti: «Quando sembrava avessimo perso ogni speranza, è arrivato il miracolo. Oggi Alessio si può curare in Calabria, a Catanzaro, esiste una realtà come il San Vitaliano che può offrire una risposta a chi necessita di cure e riabilitazioni specifiche per malattie neurodegenerative. Siamo potuti, così, ritornare stabilmente nella nostra terra e limitare le trasferte che tanti sono costretti ad affrontare per l’emigrazione sanitaria.
L’equipe medica della struttura, individuando le giuste terapie e offrendo un sostegno di tipo residenziale, si è presa carico del nostro Alessio che, nel corso dell’ultimo anno, ha avuto sensibili progressi. Il piccolo è stato accolto e seguito con grande sensibilità e professionalità e così la speranza è tornata a battere nei nostri cuori. Insieme a tutta la famiglia abbiamo potuto festeggiare il nono compleanno di Alessio e iniziare, così, un nuovo percorso».


Il desiderio della famiglia del piccolo è quello di condividere e rendere pubblica questa bellissima storia di buona sanità «per trasmettere un segno di speranza a chi soffre ed è rassegnato all’incedere della malattia. Non bisogna mai smettere di lottare e, al tempo stesso, bisogna essere orgogliosi di poter contare su strutture e professionisti che non hanno nulla da invidiare al resto d’Italia. In Calabria e dalla Calabria deve partire un messaggio positivo ed è quello lo scopo della nostra testimonianza rivolto prevalentemente a chi è in difficoltà ed ha perso la speranza».

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