La forza di Stefano, diventato tetraplegico dopo un tuffo in mare

VIDEO E INTERVISTA | Continua a sorridere alla vita il 33enne di Carolopoli, nonostante la vita lo abbia privato della sua libertà di muoversi all'età di 25 anni

di Rossella  Galati
30 dicembre 2018
18:24

Stefano sorride, sempre, nonostante la vita gli abbia riservato un destino crudele. Oggi ha 33 anni, quando ne aveva 25 un banale incidente al mare, sulla spiaggia di Simeri, lo ha reso tetraplegico. Da quel giorno vive in carrozzina, privato della sua autonomia. «Un tuffo normalissimo fatto dal bagnasciuga in acqua. Ho battuto la testa sulla sabbia. Sono rimasto in acqua immobile dopo l'impatto. E' scoppiata la quarta vertebra cervicale e poi si è lesionato il midollo spinale sempre a quel livello e mi ha portato alla tetraplegia».

 


La forza del sorriso

Da 8 anni e mezzo la vita di Stefano è completamente cambiata, quel ragazzo di Carlopoli, in provincia di Catanzaro, alto 1.80 con la passione per l'equitazione e per la natura, con la spensieratezza tipica di chi guarda ogni giorno il mondo con occhi nuovi, ha subito un duro colpo. Ma la vita che lo ha privato della sua libertà, non è riuscita a togliere a Stefano la sua innata ironia. «Diciamo che l'ironia è il mio punto di forza. Riesco bene a camuffare tutto dietro il sorriso. Il futuro non lo vedo, nel senso che io vivo giorno per giorno. E' bello fare sogni, progetti, però dobbiamo restare, nel mio caso, con i piedi sulla carrozzina».

 

«Siate prudenti»

Stefano, animato da una profonda devozione per S. Francesco di Paola, sorride per se stesso ma anche per chi ogni giorno gli dimostra un amore incondizionato. «Si deve vivere per se stessi e per chi si ha vicino. A partire dalla mamma, dal papà, che ho perso due anni fa ed è stata una perdita molto importante per la mia vita. Per mio fratello, i miei nipoti, i parenti e gli amici. Sono tutte persone indispensabili nella vita quotidiana». Oggi il messaggio di Stefano è un invito alla prudenza:  «C'è bisogno di molta prudenza perché nel momento in cui siamo sicuri di fare un gesto banale si rischia anche la vita, non solo di vivere nella disabilità. Ho conosciuto molti casi in cui anche da un giro in bicicletta si è rimasti colpiti in questo senso». Cosa ti manca d più? «Mi manca la vita».

 

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