Coronavirus, tamponi anche dal medico di famiglia: c'è l'accordo con la Regione

VIDEO | Le cure primarie saranno h24. La riorganizzazione permetterà ai pazienti di rivolgersi al proprio medico curante e alleggerire la pressione sui pronto soccorso 

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di Emily Casciaro
18 novembre 2020
20:15

La federazione italiana medici di medicina generale e la Regione Calabria  hanno firmato un accordo per la riorganizzazione territoriale. Diversi i punti concordati che vanno nella direzione del potenziamento della medicina territoriale. 

Unità complesse di cure primarie e territoriali

Nel dettaglio, per fronteggiare l’emergenza sanitaria e alleggerire i pronto soccorso, si rilanciano le unità complesse di cure primarie (Uccp) che rappresentano il modello organizzativo e funzionale delle aggregazioni funzionali territoriali (Aft) e sono costituite da medici convenzionati delle cure primarie e da altri operatori sanitari e amministrativi. L’accordo prevede apertura continuative h/12 e h/24, la dotazione di attrezzature (ecografi, elettrocardiografi ect.) per la diagnosi di primo livello e il controllo delle patologie croniche, in modo da decongestionare il Pronto soccorso e ridurre le liste d’attesa.


«Chiaramente questo processo avrà bisogno di tempo anche per le oggettive difficoltà organizzative poste dall’emergenza covid - spiega Rosalbino Cerra, rappresentante regionale dei medici di famiglia -  ma è importante comunque che sia dato il via ad una riorganizzazione territoriale attesa da medici e cittadini». 

Tamponi molecolari anche dal medico

Per l’esecuzione dei tamponi antigenici, i medici si sono resi disponibili ma per loro sarà volontario e non obbligatorio. Inoltre saranno tutelati e quindi esclusi quei medici che si  trovano in condizioni di fragilità (colleghi over 65 anni, quelli che hanno patologie o i medici in gravidanza).

«Se i medici valuteranno l’ambulatorio non idoneo all’esecuzione dei tamponi-spiega Rosalbino Cerra -  le Asp anche in  collaborazione con i comuni, offriranno sedi e personale di supporto al medico, oltre che di dispositivi di protezione individuale».

Incertezza sui tempi

L’accordo fissa gli obiettivi, ma nulla dice sui tempi. Spetta ora alle Asp territoriali – specie per quanto riguarda i tamponi molecolari  - attivare tutte le procedure e soprattutto trovare strutture idonee dove i medici potranno operare in sicurezza.

Giornalista
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