Tropea, confermato il trasferimento di Urologia. «Ma l’ospedale sarà potenziato»

È quanto emerso dalla conferenza di questa mattina alla presenza del commissario Asp. Il sindaco Macrì: «L’allarme lanciato è una speculazione della vecchia sanità locale»

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di Alessandro Stella
12 ottobre 2020
13:26

L’ospedale di Tropea non lascia, ma raddoppia. Si potrebbe racchiudere in questo vecchio slogan televisivo l’esito della conferenza stampa tenutasi questa mattina al municipio di Tropea in cui il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale, Giuseppe Giuliano, il responsabile del dipartimento di Chirurgia, Giuseppe Rodolico, e il sindaco della cittadina tirrenica, Giovanni Macrì, hanno fatto il punto sul trasferimento del reparto di Urologia all’ospedale di Vibo Valentia.

 


Lo spostamento, ha chiarito Giuliano, avverrà, in quanto «la struttura era allocata nel presidio tropeano per motivi logistici e per decreto un simile reparto deve essere allocato nello spoke (l’ospedale di Vibo Valentia ndr)». Contestualmente, però, sarà istituito il Day surgery, vale a dire la possibilità di effettuare interventi chirurgici nelle ore del giorno. Un provvedimento, quest’ultimo, legato anche alle ulteriori novità previste dal piano aziendale, che si concretizzerà nell’istituzione di specializzazioni legate al pronto soccorso: Chirurgia generale, Ortopedia e Medicina interna.

 

Altro importante tassello annunciato in conferenza stampa è la creazione della Radioterapia, collegata con la già esistente Oncologia, uno dei fiori all’occhiello della struttura tropeana: un servizio che impedirebbe ai pazienti di recarsi a Catanzaro o Reggio Calabria per le necessarie sedute giornaliere.

 

L’attenzione di Rodolico si è invece concentrata sugli aspetti più tecnici della vicenda: «Spetterà a me – ha dichiarato - organizzare il trasferimento di Urologia, ma ci sono delle criticità a cui andremo incontro, una di queste è la carenza di medici urologi, che verranno però assunti. Bisognerà concretizzare quanto scritto senza mortificare la popolazione locale».

 

Rassicurazioni sono giunte anche dal sindaco Macrì: «Finché non ci saranno le condizioni tecniche per spostare il reparto a Vibo - ha dichiarato -, le cose rimarranno così. La nostra idea è quella di un ospedale che guardi al territorio e, di conseguenza al turismo. In quest’ottica si inserisce il potenziamento del pronto soccorso con le conseguenti novità. Purtroppo – ha proseguito Macrì – l’allarme lanciato negli ultimi giorni non è altro che una speculazione della vecchia sanità locale: ci sono soggetti irresponsabili che, pur sapendo come stanno le cose utilizzano la loro intelligenza con malizia e cattiveria per fomentare persone ingenue e impreparate. Per questo miriamo a far riacquisire la dignità persa anche per interessi personali, che oggi, per nostra fortuna, non ci sono».  

 

A prendere parte all’incontro anche Domenico Pafumi della Uil-Fpl e i rappresentanti di Calabria sociale, Tonino Simonelli e Domenico Cortese. Questi ultimi hanno sottolineato i timori della popolazione riguardo i tempi di attuazione del potenziamento ribadendo la manifestazione in programma sabato 17 ottobre davanti al presidio sanitario costiero: «Non è una guerra di campanile tra Tropea e Vibo – ha chiarito Cortese – il discorso è più ampio e riguarda le risorse destinate alla sanità calabrese che da anni si trova in sofferenza per scelte di ripartizione discutibili».

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