Emergenza Covid

Variante Omicron in Italia, Speranza: «Governo preoccupato, decisioni in base ai dati»

La cabina di regia è attesa per giovedì. Il ministro della Salute: «La mutazione non è ancora diffusa in modo significativo. Abbiamo un vantaggio e dobbiamo mantenerlo»

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di Redazione
20 dicembre 2021
06:22

La variante Omicron non ha ancora 'invaso' l'Italia. La diffusione oggi - mentre la zona gialla si allarga a Veneto, Marche, Liguria e provincia di Trento - è ancora limitata e bisogna correre con le terze dosi di vaccino. Quando la variante si diffonderà in modo più ampio, rischierà di cambiare radicalmente lo scenario covid. La cabina di regia con il premier Mario Draghi si riunirà giovedì per discutere nuove misure - con riflettori su mascherine all'aperto e tamponi anche per vaccinati in relazione a determinati eventi e luoghi - e valuterà i dati che verranno raccolti nei prossimi giorni, a cominciare da quelli dell'indagine specifica sulla variante Omicron.

Speranza: «Valutazioni in base ai dati»

«La variante non è ancora diffusa in modo significativo. Abbiamo un vantaggio e dobbiamo mantenerlo, sappiamo che non durerà a lungo. Ma 10 giorni significano 4-5 milioni di terze dosi e questo può fare la differenza. Giovedì si riunisce la cabina di regia, nessuna decisione è stata presa: faremo le valutazioni sulla base dei dati», dice il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Che tempo che fa.


«C'è un elemento di preoccupazione da parte del governo, sarebbe poco serio non essere preoccupati in una situazione del genere. Ci stiamo confrontando, numeri alla mano. Valuteremo le soluzioni possibili», ribadisce. «Ora non ci sono limitazioni, le attività economiche sono aperte: abbiamo fatto una grande campagna di vaccinazione, l'88,5% delle persone sopra i 12 anni ha fatto la prima dose e l'85,3% ha fatto anche la seconda», dice. L’ultimo bollettino ha fatto segnare oltre 24mila nuovi casi.

Il Covid e l’aumento dei casi in Europa

«C'è una situazione non semplice a livello italiano ed europeo, anche se i nostri contagi quotidiani sono un terzo rispetto a quelli della Gran Bretagna e circa la metà rispetto a quelli di Francia e Germania. C’è una crescita significativa piuttosto costante nelle ultime settimane, se continua così può rischiare di mettere in difficoltà le nostre strutture sanitarie», aggiunge.

«Faremo una riflessione con i nostri scienziati e la comunità scientifica per valutare la congruità delle nostre misure. Conosciamo la variante Omicron da poche settimane, i primi dati ci dicono che la terza dose di vaccino ci consente di avere un livello di protezione molto significativo. In Italia oltre 14 milioni di persone hanno fatto la terza dose, è lo scudo migliore che ci può preparare a quando, da qui a qualche settimana, la variante Omicron sarà molto più presente nel nostro paese. Rispetto ad altri paesi abbiamo un vantaggio e dobbiamo provare a conservarlo: anche 10 giorni in più, al ritmo di 450-470mila dosi, significano circa 5 milioni di richiami», conclude.

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