Vono (M5s): «Vicina a malati di Sindrome da sensibilità chimica acuta»

La senatrice interviene su un patologia riconosciuta dall'Oms ma non dal sistema sanitario italiano: «Uno spiraglio per rimettere in moto le migrazioni non più “dalla” Calabria ma “verso” la Calabria»

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21 febbraio 2019
13:05
Silvia Vono
Silvia Vono

«Il mio impegno per la sanità calabrese parte dalla possibilità di risanare il sistema anche con pochi interventi mirati e mai dalla demolizione e recriminazione del sistema. Pochi mesi dopo la mia elezione sono stata interessata direttamente della questione relativa ai pazienti di Sindrome da sensibilità chimica multipla, malattia riconosciuta dall'Oms ma non dal sistema sanitario italiano e per cui, almeno per iniziare sarebbe necessario intervenire inserendola tra i Lea. Ho intravisto nella possibilità di cura in Calabria, tenuto conto anche delle favorevoli condizioni climatiche, uno spiraglio per rimettere in moto il sistema migratorio non più “dalla” Calabria ma “verso” la Calabria». Lo afferma in una nota la senatrice del M5S Silvia Vono, componente la Commissione Affari costituzionali, il Comitato permanente per i pareri e la Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale.


«Con la collaborazione di tutti, a cominciare dal commissario alla sanità pro tempore Scura, i direttori amministrativo e sanitario Antonio Belcastro e Caterina De Filippo e del direttore del presidio ospedaliero Asp di Catanzaro Antonio Gallucci - prosegue - abbiamo predisposto un piano di lavoro che, a seguito del decreto istitutivo di un Centro di riferimento per l'assistenza ai cittadini affetti da queste patologie nell'azienda ospedaliero universitaria di Mater Domini, avrebbe consentito non solo ai pazienti calabresi ma ai pazienti di tutta Italia di potersi curare senza emigrare all'estero, favorendo finalmente in modo semplice la mobilità sanitaria attiva verso la regione Calabria. La lungimiranza che ogni politico deve avere mi consentiva anche di pensare che il polo al Mater Domini avrebbe potuto costituire un centro di ricerca, sperimentazione e cura a livello nazionale creando un indotto scientifico rilevante con possibilità di occupazione di ricercatori e specializzandi dell'Università Magna Graecia di Catanzaro. Per questo motivo già erano in corso discussioni e incontri anche con il rettore Giovanbattista De Sarro parte necessaria di questo processo di ampio respiro, con il quale ho condiviso idee e possibili percorsi».



La Vono evidenzia che «il progetto, per me e per il mio impegno sociale prima che politico, è ancora valido e continuerò a sostenerlo, non solo con la vicinanza ai pazienti ma soprattutto con costante determinazione perché, al di là di cambi al vertice, sostituzioni di persone e sterili campanilismi, l'obiettivo fondamentale per cui lavorare è, garantire la tutela della salute dei cittadini, in questo caso specifico, calabresi. Sono convinta - conclude Vono - che si possa riuscire in questo progetto e non solo, riconoscendo la professionalità e la competenza dei medici e di tutti gli operatori sanitari e la qualità della nostra Università nella formazione degli studenti e nel successivo percorso di ricerca, ottenendo i risultati previsti anche per la salvaguardia e il miglioramento dei servizi sanitari in Calabria».

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