Sanità Calabria

«Non vogliamo morire di cancro»: dopo l’appello su LaC l’incontro con Occhiuto che garantisce nuove attrezzature per le diagnosi

Jennifer Chimenti aveva affidato alla nostra testata uno sfogo sulla sanità calabrese, denunciando in particolare la mancata riapertura dell’ospedale di San Marco Argentano. È stata ricevuta dal governatore: «Ho conosciuto una persona che ascolta, ho fiducia in lui, adesso però servono soluzioni»

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di F. R.
17 aprile 2023
14:17
Chimenti e Occhiuto
Chimenti e Occhiuto

«Non si può morire di cancro a causa delle lunghe liste d'attesa per accedere ad esami diagnostici salvavita e non si può non erogare una prestazione significativa perché "non combinata". Questo e tanto altro ho detto al presidente Occhiuto e con il commissario De Salazar in un lungo incontro nel quale ho trovato, di fronte a me, persone pronte ad affrontare i problemi con forza e determinazione».

È soddisfatta la dottoressa Jennifer Chimenti, che nelle scorse settimane aveva affidato alla nostra testata uno sfogo sulle difficili condizioni nelle quali versano i malati oncologici che devono fare visite di monitoraggio e prevenzione in Calabria: nella nota, infatti, sottolineava come fosse impossibile prenotare alcuni esami e quanto fossero lunghi i tempi di attesa, con richieste urgenti che al Cup avevano risposte che andavano oltre i sei mesi.


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«Le campagne di prevenzione servono a poco - spiega Chimenti - se non si può fare prevenzione, se i Cup provinciali rimandano ai 6 mesi successivi, a volte peggio, e nel mentre l'attività metastatica aggrava le condizioni e spesso, ne impedisce la guarigione. A questi si aggiungono budget irrisori per gli istituti privati convenzionati, e spesso neppure tutti utilizzati per una giusta causa. Il presidente Occhiuto mi ha spiegato – continua – che sarà online entro luglio un cup regionale e che verrà assicurata la fruizione anche agli anziani, meno abili nell’utilizzo di pc o smartphone, attraverso supporter scelti».

“Riaprite l’ospedale di San Marco Argentano”: la richiesta al presidente Occhiuto

Il discorso poi si è spostato anche sull’ospedale Pasteur di San Marco Argentano, paese di origine della dottoressa Chimenti: «Rispetto al Pasteur il presidente Occhiuto ha garantito che ci sarà un rinforzo non indifferente, con unità di primo intervento, attrezzature per i servizi in emergenza, unità di aspirazione, monitor Ecg con defibrillatore, ventilatori polmonari. Per quanto riguarda la diagnostica, ho chiesto di poter avere una Tac e un mammografo, che sono fondamentali per la prevenzione e la diagnostica delle malattie oncologiche e per alleggerire il carico di richieste sugli ospedali della provincia per abbattere i tempi di attesa».

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«Occhiuto ha chiari i problemi sulla sanità, è umano e ascolta tutti»

Dopo l’incontro, la dottoressa Chimenti ha anche speso parole di elogio per il presidente Occhiuto: «Sono convinto di avere trovato una persona che ha chiari i problemi che gravano sulla sanità calabrese e che sono dovuti a decenni di disdicevole gestione. Ho parlato con una persona senza filtri, che ascolta e che ripete quanto tu dici: una persona profondamente umana, che lavora come una macchina da guerra e che ha intenzione di fare bene. Sono convinta che, da calabrese, possiamo nutrire fondate speranze: io posso solo dire che non mi fermerò a questo incontro ma che continuerò non solo a combattere contro la mia malattia ma a dare voce e seguito ad ogni ammalato, denunciando tutto ciò che non va e dando seguito a quanto ci siamo detti con il presidente Occhiuto». 

 

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