Nessun passo avanti

118 Calabria, nove mesi per il concorso ma è un flop: ha partecipato chi già lavora in convenzione sulle ambulanze

Il reclutamento è stato deciso quasi un anno fa dalla Regione. Dopo il nulla di fatto dell'Asp di Catanzaro, è stato gestito da quella di Cosenza ma il risultato è deludente: l'area di emergenza urgenza non avrà alcuna unità di personale in più. Intanto lanciato un nuovo bando

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di Luana  Costa
22 settembre 2023
06:30

La graduatoria è attesa a giorni ma non servirà a sanare la ferita ancora aperta nell’area dell’emergenza urgenza calabrese, fiaccata dalla continua fuga di medici. Insomma, il primo concorso per area aggregata, benedetto dalla Regione Calabria nel dicembre scorso che sperava così di poter inaugurare una nuova stagione nel reclutamento di camici bianchi, non ha sortito gli effetti sperati.

Non uno di più 

Nove mesi ci sono voluti per completare l’iter concorsuale che, tuttavia, non aggiungerà in pianta organica una sola unità in più di personale medico per rimpinguare le prime file dell’area dell’emergenza urgenza calabrese. Una procedura nata male.


Concorso centralizzato

L’idea del concorso per area aggregata matura alla fine di dicembre dello scorso anno, la Regione delega l’Asp di Catanzaro, individuata quale capofila per l’espletamento dell’iter concorsuale per tutte le aziende del servizio sanitario. Dopo due mesi e nessun passo in avanti, la competenza transita all’Asp di Cosenza che in questi giorni si accinge a pubblicare la graduatoria ma con esiti assai deludenti.

La carica dei convenzionati

Il concorso è infatti risultato appetibile solo per i medici già in servizio nell’area dell’emergenza urgenza, i cosiddetti convenzionati con il 118 che pur svolgendo le medesime funzioni hanno minori tutele sotto il profilo contrattuale e che hanno intravisto una occasione per migliorare la loro condizione lavorativa. Le 88 domande di partecipazione provengono nella quasi totalità dei casi da medici già in servizio sulle ambulanze e nelle postazioni territoriali d’emergenza.

La corsa alla stabilizzazione

Una corsa alla “stabilizzazione” che se da un lato consentirà di arrestare la fuga dei medici (la gran parte di coloro che lascia proviene dalla categoria dei convenzionati), dall’altro però non aggiunge una sola unità di personale in più da destinare alle ambulanze, nella maggior parte dei casi prive di medico a bordo. Quasi un anno per sottoporre a prova concorsuale medici che sono quotidianamente impegnati nel soccorso di prima emergenza, e da almeno 20 anni svolgono questo lavoro in Calabria.

Tutto da rifare

Insomma, tutto da rifare. Il pallino è adesso ripassato nelle mani dell’Asp di Catanzaro che ha già bandito un nuovo concorso per il reclutamento di 263 medici da destinare al 118 e ai pronto soccorso ospedalieri. La scadenza è fissata al 15 ottobre e le prove concorsuali dovrebbero iniziare già a novembre. Forse con l’anno nuovo, l’area dell’emergenza urgenza potrà contare su qualche medico in più. Questo dipenderà dal grado di attrattività che il nuovo concorso riuscirà a suscitare.

Giornalista
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