Sanità, Cotticelli: «Manager temono la Calabria per la nomea della ‘ndrangheta»

VIDEO | Il commissario ad acta spiega perché i vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere sono ancora sguarniti: «Colpa dell'immagine che si dà di questa regione, non mi aspettavo questo problema»

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di Salvatore Bruno
4 ottobre 2019
13:47

Il focus sulle nuove sfide del Sistema sanitario nazionale in Calabria promosso dal Lions Club Cosenza Host presieduto da Francesco Amato, ospitato nel salone degli specchi del Palazzo della Provincia, ha offerto l’occasione per un confronto pubblico tra il direttore generale del Ministero della Salute Andrea Urbani, profondo conoscitore delle criticità del sistema sanitario in Calabria, con il generale Saverio Cotticelli, finito nelle ultime ore sulla graticola per avere annunciato lo sblocco di 429 assunzioni, riferite però ad un precedente piano già varato da Massimo Scura. «Il nostro merito è stato quello di aver trovato la copertura finanziaria», e sulla vacatio ai vertici di Asp e Aziende Ospedaliere spiega: «Sulla Calabria terrorismo mediatico: viene dipinta come regione di ‘ndrangheta. Per questo i manager non voglio venire qui a lavorare». Ecco l’intervista


Urbani fiducioso nelle misure straordinarie

Non tutti però hanno rifiutato la nomina ministeriale. Dalla Lombardia si è insediata alla guida dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza Giuseppina Panizzoli la quale, peraltro, nei giorni scorsi ha nominato anche il Direttore Sanitario, la veneta Cinzia Simonetta Bettelini. Intanto Urbani preannuncia un piano di interventi strutturali per incrementare i Lea, i livelli essenziali di assistenza: «Per la Calabria serviva un provvedimento straordinario. Entro un anno e mezzo intendiamo riallineare la sanità regionale ai livelli del resto del Paese. Non è una questione di risorse, ma di organizzazione». Ecco le sue parole

Giornalista
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