Alla farmacia dell'Asp manca il medicinale: «Vergogna, la malattia non aspetta»

La storia di Donatella, 44enne di Catanzaro affetta da lupus che si è vista rimandare a mercoledì la consegna del farmaco con tutte le conseguenze del caso: «Mi hanno risposto “faccia reclamo”»

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di Redazione
21 ottobre 2019
13:41

Un ritardo nella consegna del farmaco e la paziente rischia il riacutizzarsi della malattia. È quanto evidenziato da un comunicato del Centro servizi per il volontariato di Catanzaro che denuncia la situazione vissuta da Donatella Gregoraci, 44enne affetta da lupus, che, come ogni lunedì, si è recata alla farmacia territoriale dell’Asp del capoluogo per ritirare il farmaco necessario a tenere a bada la malattia, ma si è vista rimandare la consegna a mercoledì.

La conseguenza? «Per Donatella la sospensione – spiega il comunicato -, anche solo per due giorni, dei farmaci oggetto di un determinato piano terapeutico, equivale alla ricomparsa della malattia ed ai sintomi ad essa correlati. E non lo dice lei, ma il medico reumatologo che l’ha in cura».


 

Un problema notevole, insomma, per una donna che «di pazienza, ne ha avuta tanta. Ed è anche molto coraggiosa – spiega il Csv -. Non ha avuto paura al momento in cui, dopo anni di malesseri persistenti, l’anemia su tutte, nel 2017 ha avuto la diagnosi di lupus, che si è palesemente rivelato nella sua gravità. Non ha avuto paura di attraversare i momenti bui che, con la scoperta di una malattia autoimmune dalla quale non si guarisce e che ha effetti imprevedibili come il lupus, si accavallano in maniera silente e sempre più aggressiva. Ha accettato di buon grado di sottoporsi ai cicli periodici di cura che sono sempre devastanti, di trascorrere giornate intere in ospedale e di mettersi continuamente in malattia dal lavoro, ma avere a che fare con un sistema sanitario carente in ogni parte è ciò che più la sfianca dal punto di vista psicologico».

 

Scoraggiata dall’ennesima pagina nera della sanità calabrese, ha deciso di rivolgersi al Csv dall’ospedale Pugliese, dove è ricoverata con una flebo al braccio: «Quello che mi sta accadendo – commenta Donatella - credo sia a dir poco vergognoso, ed è per questo che vorrei renderlo pubblico, anche a nome di tutte quelle persone che, come me, eseguono cicli terapeutici molto rigidi e a cadenza fissa – afferma risoluta –. È da giorni che attendo una risposta da parte della farmacia territoriale, e questo stato di incertezza non fa di certo bene alla mia condizione complessiva, dovendo ricorrere al farmaco per altre otto settimane. Ed anche se, in extremis, il farmaco che attendo dovesse arrivare mercoledì, ho già subito un grave danno. La terapia, infatti, è come se fosse stata interrotta, ed i sintomi, dovuti allo stato di infiammazione perenne provocato dal lupus, ricompariranno».

 

«Sa cosa mi sono sentita rispondere alla mia ennesima richiesta – continua Donatella –? “Faccia reclamo”. Proprio io, che già devo pensare a curarmi, devo andare a destra e a manca a fare reclamo? Ma di quale sanità stiamo parlando? Si trincerano dietro al commissariamento per giustificare i ritardi e le inefficienze che piovono da più parti, e poi mandano i pazienti a fare reclamo. A questo punto faccio denuncia», ha concluso Donatella.

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