Il 30% di casi in più in una settimana: i dati del monitoraggio Gimbe
Il report settimanale della Fondazione riporta inoltre che la popolazione over 60 che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari al 18,3%

In Calabria, nella settimana 14-20 luglio, è in peggioramento il dato dei casi attualmente positivi per 100.000 abitanti, 109, con un aumento dei nuovi contagi rispetto alla settimana precedente del 29,5%. Sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica e terapia intensiva occupati da pazienti Covid-19. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe. La provincia che ha registrato un incremento dei nuovi casi superiore al 20% nelle ultime due settimane e di 50 casi nell'ultima settimana è Reggio Calabria.
La campagna vaccinale
Sul fronte vaccinale, la popolazione che ha completato il ciclo è pari a 42,3% a cui aggiungere un ulteriore 15,2% solo con prima dose. Tra gli over 80 le percentuali sono, rispettivamente il 78,8% e il 3,9%. Nella fascia di età 70-79, ha completato il ciclo vaccinale il 75,2% a cui aggiungere un ulteriore 9,5% solo con prima dose. La popolazione 60-69 anni che ha completato la vaccinazione è pari a 64,8% a cui aggiungere un ulteriore 14,2% solo con prima dose. Infine, la popolazione over 60 che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari a 18,3% contro una media nazionale del 12%.
I dati nazionali
«Sul fronte dei nuovi casi - afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - si registra un netto incremento settimanale, verosimilmente sottostimato da un'attività di testing insufficiente e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti, reso ora più difficile dall'aumento dei positivi».
Nel dettaglio, nella settimana 14-20 luglio in tutte le Regioni si rileva un aumento percentuale dei nuovi casi rispetto alla precedente e sono ben 51 le Province in cui negli ultimi 14 giorni si rileva una crescita superiore al 20%. Questo aumento dei casi inizia a vedere un effetto anche nel numero di casi gravi che necessitano il ricovero. Nei reparti di area medica e in terapia intensiva, l'occupazione di posti letto da parte dei pazienti Covid rimane per ora molto bassa, intorno al 2%, in base al monitoraggio dell'Agenzia Nazionale dei Servizi Sanitari Regionali (Agenas).
«Tutte le Regioni registrano ancora - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari del Gimbe - valori inferiori al 10% per l'area medica e al 5% per le terapie intensive. Inoltre 7 le Regioni che non contano pazienti Covid in area critica. Tuttavia, Dopo 14 settimane di riduzione degli indicatori ospedalieri si registra un'inversione di tendenza con lieve incremento dei ricoveri».
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