Si chiede di rafforzare ulteriormente il nosocomio per decongestionare quello di Polistena. Il già consigliere regionale e componente della commissione sanità: «Ogni anno, invece di migliorare, peggiora»
Tutti gli articoli di Sanità
PHOTO
«È arrivato il momento di costituire un osservatorio permanente per seguire giornalmente le vicende che riguardano l’ospedale di Gioia Tauro».
A promuovere l'idea è l’ex sindaco della città del porto Giuseppe Pedà, già consigliere regionale componente della commissione sanità. Valutate le carenze dell'ospedale “Giovanni XXIII”, l’obiettivo è di istituire un comitato di cittadini che si attivino per seguire da vicino le sorti del nosocomio locale.
«Ogni anno che passa, invece di migliorare, con più servizi, più reparti, più posti letto e un pronto soccorso adeguato, la situazione va sempre peggiorando – afferma Giuseppe Pedà -. Mancano le dotazioni tecnologiche minime per poter eseguire una diagnosi.
Al pronto soccorso manca un tunnel di protezione esterno per proteggere dal freddo i pazienti che vengono dirottati a Polistena per eseguire accertamenti. Non c’è un’anestesista, le sale operatorie nuove sono completamente chiuse e potrebbero essere utilizzate per interventi di chirurgia, la gente per svolgere accertamenti più approfonditi si deve recare, spesso con mezzi propri, a Polistena. L'impressione è che negli anni, col miraggio della costruzione del nuovo ospedale della Piana si sono indebolite tutte le strutture già esistenti. Questa nuova struttura dovrebbe entrare in funzione a Palmi non prima del 2030, nel frattempo, credo non si possa lasciare i cittadini della Piana senza un ospedale adeguato alternativo a quello di Polistena, ormai sovraccarico e che non riesce a soddisfare le minime esigenze».
L’invito ad Asp e Regione Calabria, pur apprezzandone i lavori di ristrutturazione e potenziamento già effettuati, con l’avvenuta apertura di ambulatori e nuovi servizi, è di rafforzare ulteriormente l’ospedale di Gioia Tauro, con medici e personale sanitario, oltre che con strumentazione adeguata, e di riaprire le sale operatorie almeno per interventi da eseguire in giornata senza ricovero del paziente, al fine di decongestionare il nosocomio di Polistena.