Dipendenti e famiglie dei pazienti ricoverati nella Rsa di Drapia tornano a protestare: «La Regione non assegna le risorse perché la delibera sul fabbisogno non è stata ancora trasmessa dall’Asp. La Conferenza dei sindaci intervenga»
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Il Don Mottola Medical Center continua a non vedere la luce in fondo al tunnel. I caregivers e i pazienti della Rsa di Drapia hanno rivolto un nuovo appello pubblico alla Conferenza dei sindaci della provincia, chiedendo un intervento urgente. Il nodo da sciogliere è sempre lo stesso: nonostante la struttura sia accreditata alla Regione, ancora manca la convenzione che consentirebbe ai pazienti ricoverati di essere coperti dal sistema sanitario pubblico. Una situazione che sta causando gravissimi disagi alle famiglie dei pazienti, spesso costrette a indebitarsi pur di pagare la retta. «Non chiediamo favori – affermano i firmatari – chiediamo giustizia sanitaria. La salute non può essere un privilegio riservato a chi vive altrove». Il Don Mottola Medical Center, struttura accreditata che impiega 60 professionisti, rappresenta per il territorio un presidio fondamentale di cura e solidarietà, ma oggi rischia di vedere compromessa la continuità dei servizi a causa della carenza di risorse e del blocco degli atti amministrativi.
«La situazione della sanità vibonese è drammatica - sottolineano nel loro ennesimo appello dipendenti, pazienti e familiari -. L’Asp di Vibo Valentia risulta tra le più penalizzate della Calabria, con un punteggio Lea di 8,8 rispetto alla media regionale di 17,7 e al minimo sufficiente di 24,5. Il fondo sanitario pro capite è di appena 128 euro, contro una media regionale di 470, e le somme aggiuntive previste da recenti delibere non sono state utilizzate per migliorare i servizi ma per coprire vecchi disavanzi. La rete territoriale sanitaria prevista dal Dca 197 rimane incompleta e la delibera per la sua attuazione, già pronta secondo il commissario Tomao, non è mai stata pubblicata. Non esiste un documento pubblico che illustri il fabbisogno sanitario della provincia, una richiesta formale dell’Asp alla Regione, tanto meno è presente traccia nei principali strumenti di programmazione aziendale come il Piano delle Attività 2025, il Bilancio preventivo 2025, o il Bilancio previsionale 2025–2027».
Insomma, «silenzio assoluto: nessuna pubblicazione, nessuna spiegazione, nessuna trasparenza. Qualcuno tiene la delibera nel cassetto, congelata, come se su Vibo pesasse una condanna: quella di restare sempre indietro, sempre senza risorse, sempre senza voce. Come può la Regione erogare fondi se manca la delibera che definisce bisogni e obiettivi?». Ma dietro i numeri, sottolineano, ci sono persone: pazienti, anziani e famiglie che pagano di tasca propria cure e riabilitazioni che dovrebbero essere garantite. Ogni anno l’Asp di Vibo spende circa tre milioni di euro per la mobilità passiva, costringendo i cittadini a curarsi fuori provincia.
I firmatari dell’appello chiedono quindi alla Conferenza dei Sindaci una presa di posizione chiara e unitaria a difesa del diritto alla salute. In particolare, chiedono di sollecitare la Commissione straordinaria a pubblicare la delibera della rete territoriale, garantire trasparenza sui criteri di riparto delle risorse e attivare un tavolo istituzionale urgente con la Regione per ristabilire equità, efficienza e rispetto dei Lea. «Ogni euro negato alla sanità vibonese è una cura che non arriva, un anziano lasciato solo, un paziente dimenticato», concludono i caregivers e i pazienti del Don Mottola Medical Center.


