Dopo 9 anni di dialisi estiva in Calabria, di cui 8 anni a Soverato, il signor Giovanni Panucci, 74enne di Brescia che ogni anno, dal 1975 trascorre le sue vacanze a Monasterace, nel Reggino, dove nel 1980 ha anche acquistato una casa, non può più usufruire del servizio. Motivo: la carenza di organico nel presidio del Basso Ionio: «Mancano medici, mancano infermieri, e siamo costretti a non poter fare una dialisi vacanza».

Come tanti altri centri in Calabria, anche l'ospedale di Soverato è punto di riferimento in estate per i turisti in dialisi che scelgono la nostra regione per le loro vacanze. Peccato però che quest'anno il servizio di dialisi turistica non può essere garantito a causa della carenza di personale.

Soluzione alternativa ma non senza disagi

Un disagio che ha costretto il paziente, accompagnato dalla moglie Lucia Gnali, a trovare una soluzione alternativa presso il Centro dialisi di Squillace. Ma raggiungere il presidio tre volte a settimana, tante sono le sedute delle quali Giovanni ha bisogno, non è così agevole a causa di una strada piena di tornanti. «Siamo costretti ad andare a Squillace superiore con i disagi del viaggio, non tanto all'andata quanto al ritorno: quando lui esce dalla dialisi è abbastanza debilitato e deve affrontare un viaggio di diversi chilometri, circa 40, per arrivare a Monasterace».

L’appello

Da qui l'accorato appello al presidente della Regione e commissario alla sanità Roberto Occhiuto, a nome del signor Giovanni ma anche di tutti quei dializzati che scelgono la Calabria per le loro vacanze grazie anche alle prestazioni salvavita che dovrebbero essere garantite negli ospedali calabresi con il servizio di dialisi turistica. «Ci rivolgiamo a tutte le istituzioni della Regione Calabria che pensino di assumere personale qualificato per la dialisi perché è inutile avere il posto dialisi e non avere infermieri e medici che devono attaccare alla macchina i pazienti. Come fanno i turisti a venire se poi non trovano questi servizi? Ci sono anche altri dializzati di Brescia che verrebbero volentieri qui in vacanza ma li freniamo sempre vista la situazione. La Regione fa molta pubblicità "venite in Calabria", ma in posti come Soverato che è una città turistica, non date questa possibilità. È come tagliare le gambe ai turisti in dialisi».