Lo stallo sembrava essersi sbloccato dopo un incontro in Regione a febbraio e il successivo Dca, ma i versamenti dei compensi extra tardano ad arrivare. E intanto si apre un altro fronte
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Prima la trattativa, poi un’attesa lunghissima che sembrava essersi sbloccata lo scorso febbraio dopo un incontro in Regione e il dca licenziato a marzo dal commissario alla Sanità Roberto Occhiuto. Il caso delle indennità per i dipendenti del comparto emergenza-urgenza (Pronto soccorso, Punti di primo intervento e 118) non può ancora dirsi chiuso. A denunciare gli ulteriori ritardi il Nursind.
«L’accordo regionale prevedeva l’estensione delle indennità di Pronto soccorso anche al personale del 118 – ricorda il dirigente del sindacato per la provincia di Cosenza Nicodemo Capalbo – e il pagamento degli arretrati per il periodo gennaio 2022-dicembre 2023».
Il 21 marzo è il Dca n.55 a sbloccare lo stallo, prevedendo la liquidazione dei compensi extra per l’annualità 2022 grazie a una somma complessiva di oltre un milione di euro (per la precisione 1.153.596 euro) da ripartire a livello territoriale. Si tratta, per i dipendenti, di 56 centesimi all’ora, pari a circa 80 euro al mese. Lo stesso criterio – così come si legge nel verbale dell’incontro di febbraio tra le parti sindacali, il subcommissario Ernesto Esposito e il dirigente di settore Angelo Vittorio Sestito – sarebbe stato applicato all’annualità 2023.
«Per il 2024 e il 2025 il subcommissario si era impegnato a reperire fondi extrabilancio», dichiara Capalbo.
Dopo il decreto, i versamenti sarebbero dovuti arrivare a stretto giro. «Ma sono passati mesi e nonostante le richieste nulla si sa – dice il dirigente del Nursind Cosenza –. Abbiamo più volte sollecitato l’Asp, ma ogni volta la risposta è che stanno effettuando i conteggi».
La doppia indennità notturna
La partita, insomma, è ancora aperta. Ma non è l’unica. Un nuovo fronte si apre per le indennità notturne. In una comunicazione inviata dal sindacato infermieristico all’Asp di Cosenza si contesta «l’illegittima condotta» dell’Azienda per la cancellazione della doppia indennità notturna.
«Si fa rilevare – si legge nella lettera del Nursind – che in materia vi è ormai copiosa giurisprudenza che riconosce detta indennità, in misura doppia sui turni notturni».
«Chiediamo di non fare più trattenute in busta paga – dichiara Capalbo –, non si può pensare di fare cassa sui dipendenti».
Il sindacato si dice pronto «a mettere a disposizione del personale sanitario il proprio studio legale al fine di adire le vie legali per l’accertamento del diritto in parola e per il recupero di quanto indebitamente detratto».