Alla Cittadella regionale di Catanzaro un’intera giornata di lavori con tutti gli stakeholders, dirigenti e amministratori per uscire dagli ultimi posti. Miserendino (Azienda Zero) spiega i dettagli del progetto mentre Occhiuto aggiorna sull’uscita dal piano di rientro
Tutti gli articoli di Sanità
PHOTO
I numeri sono inflessibili: secondo la più recente indagine Gimbe, la Calabria assieme ad Abruzzo e Sicilia, è agli ultimi posti per utilizzo del fascicolo sanitario elettronico.

Malgrado l’assenza del sottosegretario Alessio Butti ( che nell’epoca delle videocall ha inviato solo un laconico comunicato) alla Cittadella regionale di Catanzaro una giornata di lavoro con tutti gli stakeholders per capovolgere il trend utilizzando i fondi disponibili ma soprattutto modernizzare il sistema a vantaggio dei pazienti.
«Un passo importante – ha detto Gastolfo Miserendino, direttore di Azienda Zero – che ovviamente il Paese ha fatto con un investimento molto rilevante sopra al miliardo di euro che nel caso specifico destina alle regioni 610 milioni di euro e per quello che riguarda la regione Calabria 12,7 milioni per il rafforzamento delle piattaforme digitali e 11 milioni di euro per diffondere in modo corretto ai professionisti e quindi all'operatore sanitario come bisognerà utilizzare il fascicolo

sanitario elettronico. Quindi – ha aggiunto ai giornalisti – diamo accesso ovviamente sia agli assistiti che ai professionisti a questo strumento che è uniforme su tutto il territorio nazionale, questo che cosa vuol dire in modo molto semplice che se oggi decido di fare un esame presso una struttura calabrese, l'azienda Dulbecco ad esempio, quello che accade è che sia che sia un assistito della regione Calabria sia un cittadino di altra regione vedrò comunque sul fascicolo sanitario elettronico gli esiti dei miei esami».
Sistemi che non dialogano
Verrà superato presto quindi il gap denunciato da tanti medici di medicina generale del mancato dialogo tra gestionali degli studi e sistema centrale? «È evidente che – ha risposto Miserendino al nostro Network – finché tutte le azioni non sono state messe in campo al fine di evitare quelli che si chiamano single point of failure noi ci troveremo nella condizione di poter avere situazioni di questo tipo ma l'obiettivo è arrivare a completare il piano perché il piano parte dal presupposto di far sì che questi punti non esistano»
Aspettando buone nuove

Sull'imminente uscita dal regime commissariale il governatore ci va cauto. «Siamo sempre in attesa – ha detto il governatore Roberto Occhiuto quale commissario della sanità – io non ho voluto fare un piano di rientro capestro per la Calabria ma ho mandato un piano di rientro sostenibile, stiamo aspettando da più di un mese e non abbiamo novità. Torneremo alla carica in questi giorni perché la politica è d’accordo a prescindere dai dati tecnici pretesi».