Il personaggio

Brillante, comico, ironico: l’attore Mirko Iaquinta: «Vivere d’arte in Calabria è dura ma sto vivendo il mio sogno»

Ha fatto una scelta difficile tornando nella sua terra di origine nonostante avesse vinto il contest in Rai: «Ammetto che non è stato facile ricominciare»

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di Franco Laratta
19 aprile 2023
08:02
Mirko Iaquinta sul palco
Mirko Iaquinta sul palco

Mirko Iaquinta, classe 1988, cosentino. L’ironia e la simpatia non gli mancano di certo: «Posso dire quindi d’esser nato sotto il segno dei Pesci, come una canzone di Antonello Venditti; sono un attore, imitatore e speaker radiofonico».

Ma la sua vera passione è per lo spettacolo.
«Sì, ma nasce per caso, alle scuole superiori, tutto pensavo a quell’età, tranne che occuparmi di spettacolo, vista la mia timidezza e riservatezza, che poi oggi se uno mi vede da fuori non si direbbe proprio».


Aveva 15 anni quando a scuola Mirko si scopre per caso imitatore, soprattutto di Silvio Berlusconi. E così si accorge di piacere. Con il tempo, Mirko inventa le cose da dire, impara ad affinare i gesti, cerca una battuta del personaggio che lo ispiri. E migliora sempre di più le sue capacità artistiche, i suoi talenti.

Mirko capisce che quello è il suo mondo, lo spettacolo.
«Inizio a muovere i primi passi artistici, conscio che le sole imitazioni non mi soddisfano, voglio studiare, perciò mi iscrivo alla Scuola d’Arte di Mirella Castriota, e una volta maggiorenne parto per Roma dove frequento la Scuola di recitazione “Ribalte” di Enzo Garinei, successivamente il corso professionale “La Casa dello Spettacolo” che mi qualifica attore cantante».

Di particolare importanza per la sua formazione sono stati i Laboratori di Scrittura e Recitazione guidati dall’attore, regista e sceneggiatore Massimiliano Bruno e il Laboratorio di scrittura creativa Rai Eri.

Mirko dal novembre 2022 recita ne “Il Pesciolino D’Oro”, dove interpreto il pescatore per la regia di Nat j Filice, e anche in “Le Bureau De Porc” per la regia di Nat Filice. E poi Peter Pan in cui interpreta Spugna, in scena nel mese dal Marzo 2023. La volpe, l’uomo d’affari e il re, ne “Il Piccolo Principe” per la di Regia di Francesco Mastroianni.
Nel 2021 ha portato in scena uno spettacolo scritto dallo stesso, il monologo: “Confusi Inoccupati in Cerca di….” all’interno della Rassegna Sguardi al Sud realizzata con il Fondo FUS 2021.
«Nello stesso anno interpreto per il cinema “Public Man nell’horror”, They Talk  per la regia di Giorgio Bruno» .

E non è tutto, perché Mirko non si ferma mai.
«Nel 2020 partecipo a Forum su Rete 4 in diretta. Sempre nel 2020 interpreto l’allenatore nel Cortometraggio: “Une seule Chanche” per la regia di Mario Massaro e prendo parte alle riprese del pluripremiato microshortfilm “Non fa ridere”, regia Mario Massaro».

Nell’ anno 2019 è stato a teatro con lo spettacolo America Il Sogno di Antonio. Sempre nello stesso anno è il “Guardiano” nell’ Elena di Euripide, che debutta Al “Calatafimi Segesta Festival” regia di Natale Filice, dove interpreta il personaggio lo Scemo del Paese nella Cavalleria Rusticana per la regia di Walter Manfrè.

Un particolare successo ha avuto l’interpretazione dell’Imperatore Onorio nel musical Alarico sempre nel 2019 regia di Attilia Palermo.             
«Nel 2018 invece ho preso parte alle Riprese del Film Freaks Out di Gabriele Mainetti uscito nelle Sale il 28 Ottobre 2021. Un’esperienza fantastica. Nel 2017 sono l’Amico Immaginario in uno spettacolo Contemporaneo dal titolo Adolescenza Monster. Nel 2016 interpreto Faust nello Spettacolo Faust(O) tratto dal Faust di Marlowe e Goethe regia di Mario Biondino».

Mirko è un fiume in piena.
«Nel 2016 e nel 2017 interpreto Fra Giovanni nell’Opera Musicale: Francesco De Paula, scritta e composta  dal Direttore del Conservatorio di Cosenza, Maestro Francesco Perri, diretto dall’attore regista  Marco Simeoli».

Mirko ha tanta energia, tantissima voglia di fare, una notevole capacità artistica. Durante gli anni della formazione giovanile ha interpretato diversi personaggi tratti dalle Commedie Musicali di Garinei e Giovannini con la Compagnia Skanderberg di Mirella Castriota, Poi Se Il Tempo fosse un Gambero, Bojetto in Rugantino, Folchetto in Alleluja Brava Gente, Bartok nel Musical Anastasia, Lucignolo nel Musical Pinocchio.

Un salto dal passato all’oggi: «Il 27 Aprile sarò il Dirigente Leopoldi nel musical 9, spettacolo che ripercorre un momento della vita dell’indimenticabile capitano del Cosenza Gigi Marulla. Il debutto è previsto al Teatro Garden di Rende. E infine a maggio sarà Sandro Giovannini nello Spettacolo Se il Tempo di G e G, debutto al Teatro Vittoria di Diamante».

Un artista completo, un ragazzo vivace, una risata contagiosa, una disponibilità enorme, perché Mirko non sa mai dire di no.
«Il teatro, lo spettacolo, fanno parte di me, vivono con me, non potrei proprio farne a meno, sono un esigenza, una ragione di vita, potrei definirli allo stesso tempo Ossigeno e Buco Nero». E Mirko sa benissimo che «dall’ossigeno prendi la vita che è essenziale, nel buco nero dell’emozioni mi perdo, mi abbandono  e poi magicamente mi ritrovo,  e sento il privilegio di percepire  con i tutti i sensi l’essenza, la bellezza del viaggio chiamato Vita».

Mirko lavora molto in Calabria, ma ha avuto un’ottima occasione per fare un grande salto a livello nazionale.
«Nel 2015 dopo aver vinto il Contest in Rai, invece di insistere su quella strada che stava pian piano spianandosi, lascio la capitale per tornare a Cosenza. Ammetto  è stata davvero dura ricominciare, perché  questo è un lavoro strano, fatto oltre che di talento e tantissimo studio, fallimento, successo  e perseveranza.  È un lavoro fatto anche di conoscenze, di rapporti di opportunità che si creano, ed essendomi formato a Roma avendo vissuto lì gli anni della formazione,  qui in Calabria non conoscevo praticamente nessuno del mio ambiente».

È chiaro che è dura fare l’attore in Calabria.
«Parliamoci chiaro e senza offesa per nessuno, ma  vivere di spettacolo, d’arte in Calabria è più difficile che altrove, abbiamo un circuito di produzione e distribuzione che non funziona come dovrebbe. E perché ci s’imbatte talvolta con l’ignoranza e la diffidenza di amministratori e operatori. E poi non abbiamo un teatro Stabile regionale, l’abbiamo avuto in Passato ma solo come istituzione, ma è stato forse più napoletano che calabrese».

Ma certamente Mirko Iaquinta avrà un sogno…
«Il mio sogno più grande è continuare a vivere del mio sogno, rendendomi conto d’essere un privilegiato. Vivere più vite, quella vera, quella dei personaggi che interpreto e che mi dà la possibilità di regalare un sorriso, un‘emozione, una lacrima nel mondo arido che stiamo costruendo, è una vera e propria mission che sento di perseguire e proseguire, un’opportunità di crescita personale continua nel magico scambio tra l’attore e il pubblico.  Confesso, mi piacerebbe poter approfondire anche il mio rapporto con il cinema».

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