VIDEO | Il giornalista e storyteller torna nell’ateneo di Rende per un dialogo a tre con Reggi e Ghisoni. E ai nostri microfoni elogia il campus: «Questo è un posto veramente potente»
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Un’ora di racconti e aneddoti con la tennista Raffaella Reggi e il giornalista di Sky Paolo Ghisoni, capace di catturare l’attenzione delle centinaia di ragazzi (e non solo) presenti. Federico Buffa si prende la scena all’Università della Calabria, protagonista dell’incontro promosso nell’ambito di Unical Festa. Un evento imperdibile per gli appassionati di sport che hanno riempito il Tau, il Teatro Auditorium dell’ateneo di Rende. Durante l’appuntamento, Buffa e Reggi hanno intrecciato le loro esperienze legate alle Olimpiadi dello scorso millennio. Come per tutti gli eventi di Unical Festa, il lavoro dietro le quinte coordinato dal professore Piero Guido è stato fondamentale.
Da Los Angeles a Sidney, passando per Barcellona e Atlanta, Federico Buffa e Raffaella Reggi hanno intrattenuto i presenti con aneddoti e storie derivanti dalle esperienze a cinque cerchi. Dal gavettone di Di Capua alla tennista medagliata in Corea del Sud («mi ruppi il ginocchio e venni eliminata ai quarti, si rischiò la rissa») alle avventure di un giovane e non ancora avvocato negli Usa («la prima persona che incontrai fu Wilt Chamberlain»).
Federico Buffa all'Unical elogia l'ateneo: «Una realtà stupenda»
Poco prima dello spettacolo Federico Buffa ha parlato con la nostra testata dell'Unical, elogiata come un unicum nel panorama nazionale. «Innanzitutto ho scoperto perché il campus è così bello, perché è un'operazione legata a Vittorio Gregotti, uno dei più grandi architetti del secondo novecento italiano. Nonostante gli edifici siano degli anni '70, si sono mantenuti benissimo. Questo è un luogo veramente potente».
Federico Buffa non manca poi di specificare come, a suo modo di vedere, «i ragazzi sono fuori dal mondo proprio. L'idea di fare questa sorta di Olimpiade per i ragazzi, i dipendenti, i professori è geniale. Penso che vi siate divertiti come poche volte nella vostra vita. È un bellissimo modo di mettere assieme la gente che ci lavora qui, la gente che si creerà a un lavoro venendo da questo posto. È la dimostrazione che si possono avere realtà così al sud Italia».