Intorno alle undici di sera, dalle montagne che affacciano sul mare di Diamante, si è levata la grande “luna del grano” che per l’occasione s’è tinta di albicocca e ha gettato lo sguardo sulla grande arena del Teatro dei Ruderi di Cirella, vestita a festa. Sembrava anche lei l’effetto speciale di uno show che ha avuto un grande anfitrione, Gigi D’Agostino, il cui nome campeggiava luminoso in caratteri da vecchia frontiera. Dal buio, le luci si sono accese sulla grande consolle a un quarto d’ora dalle dieci di sera.

Più di quattromila persone hanno salutato il mitologico producer e deejay con un’ovazione che ha scaldato l’aria già torrida di un’estate infuocata. Le ultime strisce di giorno si erano dissolte in pennellate di arancio e viola, mentre la folla di fan, con cappellini e bandane a tema, cominciava a fluire sugli spalti per occupare i posti. Un pubblico variegato, non scontato: dai cinque ai settant’anni, nel palpito ci sono finiti tutti - vecchie e nuove generazioni, nativi digitali e Generazione X - legati dall’affettuoso vincolo che solo certa musica riesce a saldare, come una buona stretta di mano tra amici.

E Gigi Dag – unico DJ ad aver mai suonato al Teatro dei Ruderi – ha abbracciato idealmente, dal suo Olimpo incorniciato da un gigantesco ledwall, il popolo della notte fatto di nuove leve e di “figliol prodighi” che pensavano di aver attaccato l’anima danzante al chiodo e hanno invece riscoperto l’antico fuoco della notte. Migliaia di luci, incapsulate in tubi flessibili e agitate a ritmo, si sono trasformate in un battito psichedelico che, per due ore e mezza, ha vestito il Teatro dei Ruderi nello spettacolo a firma di Dedo Eventi di Alfredo De Luca ed E20 di Luca Pezzi con la collaborazione di Vanilla Music Addict.

Il pubblico si è fatto trascinare dall’onda seguendo il filo del suono annunciato dalle pulsazioni elettroniche del re della dance che ha attraversato i decenni solcando gli oceani delle mode effimere e transitorie, rimanendo sempre fedele a sé stesso.

Il Dj non si è risparmiato, instancabile per due ore e mezza, ha regalato grandi classici come L’amour toujours, Another Way, Bla Bla Bla, He’s a Pirate, fino ai brani più recenti. Gigi Dag ha accolto e rimandato al suo pubblico l’energia di uno show scenografico e impeccabile sotto tutti i punti di vista: tecnico ed emotivo. «Grazie, non posso che dirvi grazie per questa notte bellissima», il saluto arriva sul finire: pieno, vibrato, riconoscente e vero. Il Capitano, anche stavolta, ha condotto la sua nave in un porto sicuro.