«Finalmente riesco a fermarmi un attimo per mettere nero su bianco tutte le emozioni di questa giornata… perché davvero, è stata indimenticabile. Mi avevano detto che New York è tosta, ma allo stesso modo mi avevano avvertito di quante emozioni uniche potesse regalare. Ed è tutto vero». Parole e musica dell’atleta crotonese Danilo Ruggiero che ha chiuso la maratona della Grande Mela con il tempo strepitoso di 2h27’40”. Un tempo straordinario che gli vale la seconda posizione assoluta tra gli atleti italiani ai nastri di partenza nella storica manifestazione newyorkese.  

«E pensare che tutto è iniziato per scherzo, parlando così con il mio amico Alfredo Argirò, che saluto e ringrazio di cuore. Da quella chiacchierata leggera è nato un sogno, – spiega attraverso i social Ruggiero - che oggi si è trasformato in una delle esperienze più belle della mia vita. Volevo chiuderla sotto le 2 ore e 40, ma le gambe andavano! E così ho fermato il cronometro in 2h27’. Un tempo che, sinceramente, non avrei mai immaginato di poter realizzare, soprattutto qui, nella città che non dorme mai».

Il forte atleta crotonese, 34 anni, fiore all’occhiello dell’atletica leggera calabrese racconta il giorno della gara. «Tutto è iniziato all’alba, quando mi sono ritrovato sul bus riservato agli atleti sub-élite. Non ci credevo: io, in mezzo ai campioni dell’atletica mondiale. Il riscaldamento con il detentore del record mondiale sulla 42 km è stato qualcosa che porterò con me per sempre. Poi lo start: in prima fila, davanti a 55.000 persone. Un colpo di adrenalina pazzesco. Le gambe correvano da sole, tra salite, discese e l’energia unica di una città che ti accompagna metro dopo metro. Il traguardo è arrivato con il cuore pieno di emozioni, stanco ma felice».

Infine da New York per l’atleta pitagorico ringrazia tutti. «Voglio ringraziare di cuore la mia famiglia, che mi ha supportato in questa lunga avventura durata mesi; il mio allenatore Franco Marzullo che con pazienza e competenza mi guida e mi consiglia giorno dopo giorno e tutti gli sponsor e amici che hanno reso possibile questo percorso. Questo risultato è – conclude un entusiasta Ruggiero - per la mia città e per tutti coloro che hanno sempre creduto in me. New York mi ha insegnato che la fatica può trasformarsi in emozione pura e che quando si sogna in grande, nulla è impossibile».