L’intervista

Caso plusvalenze, Grassani a LaC: «Calcio italiano malato, la Juve potrebbe non essere l’unica»

VIDEO | Il noto legale esperto di giustizia sportiva è intervenuto ai nostri microfoni commentando il “caso plusvalenze” dall’hotel Sheraton dove si stanno svolgendo gli ultimi due giorni della finestra invernale di calciomercato

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di Gp. C.
30 gennaio 2023
20:31
Mattia Grassani
Mattia Grassani

«Sicuramente quello che è successo all’esito di giudizio di revocazione promossa della Procura generale ha avuto l’effetto di uno scossone nel calcio italiano. Una penalizzazione come quella inflitta alla Juventus, 15 punti, non veniva comminata dai tempi di Calciopoli». Con queste parole, il noto avvocato esperto di giustizia sportiva, Mattia Grassani, è intervenuto ai nostri microfoni commentando il “caso plusvalenze” dall’hotel Sheraton dove si stanno svolgendo gli ultimi due giorni della finestra invernale di calciomercato (SEGUI LA DIRETTA).

«Quello che l’indagine Prisma, della Procura di Torino, ha portato all’attenzione di tutti è quella di un calcio italiano in grande malessere, che versa in una situazione di difficoltà economica».


L’avvocato, in merito al coinvolgimento di altre società ha affermato: «Qualche squadra, è stato accertato, ha fatto ricorso a questo tipo di escamotage (plusvalenze ndr.). Il fenomeno per ora è circoscritto solo alla Juventus, per gli altri club, per cui la Procura federale chiedeva la revocazione sono stati prosciolti, ma non si esclude che altre Procure della Repubblica di altre città, oltre a Torino, possano andare a controllare i bilanci e chiedere conto di questa o quella operazione». E poi: «Il ricorso alle plusvalenze rappresentava una barzelletta, un fenomeno notoriamente finalizzato a sistemare difetti e defict di bilancio, quindi non è detto che il caso sia finito con la condanna della Juventus».

«Il calcio italiano è stato scosso profondamente da questo filone d’inchiesta e purtroppo deve mettere in preventivo qualche altro scossone. Questa continua rincorsa agli ingaggi sproporzionati, vedi Cristiano Ronaldo, e questo tipo di situazioni in continuo deficit ha creato questo artifizio delle plusvalenze», ha continuato Grassani. «Se tutti – presidenti, direttori sportivi, allenatori e calciatori stessi – quando hanno in animo di fare il passo più lungo della gamba, di attribuire un valore particolarmente a rischio in una operazione si fermassero, auspicando che le norme in merito arrivino quanto prima».

L’avvocato ha concluso con un accenno all’altra inchiesta riguardante la Juventus, quella relativa agli stipendi e al presunto falso in bilancio: «Il filone per cui la Procura federale ha già aperto un fascicolo, quello della rinuncia alle quattro mensilità della stagione Covi 19/20, è un tema delicato e particolarmente scivoloso. Non abbiamo la sfera di cristallo, non possiamo fare previsioni certe, ma dire che quel percorso potrà rappresentare per la Juventus un altro grosso rischio di penalizzazione sicuramente sì».

Di seguito l'intervista completa: 

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