Sarà la finalissima playoff contro la Stilomonasterace a dire se la DB Rossoblù Luzzi parteciperà o meno al prossimo campionato di Eccellenza. Per la squadra luzzese un destino che riesce a riservare ancora una speranza, l’ultima per quest’anno, conquistare cioè quello che era nelle premesse della scorsa estate.

Quando il tutto poteva essere assoggettato a un fallimento, il classico colpo di coda con il rientro di mister Gigi Carnevale che, numeri alla mano, ha fatto recuperare alla società l’errore dell’esonero e continuare nel progetto: «Sì, è così. Essere ritornato ha cambiato di poco gli obiettivi perché il progetto, l'idea, era quella di salire di categoria. Naturalmente non mi era stato consentito perché si era deciso di cambiare; invece, in questa nuova condizione ci rigiochiamo tutto e forse, paradossalmente, è più semplice perché durante un campionato devi fare la voce grossa da capolista, stare sempre davanti, dove vai vai devi andare a dettare il gioco, ora invece in ogni partita sai che non c'è da gestire più di tanto il gruppo. Le varie finali che abbiamo giocato le vorrebbero giocare tutti; se sbagli la scelta momentanea riesci a mettere una pezza. Il problema è nella programmazione di una settimana, gara dopo gara nei vari campi se sbagli qualcosina magari puoi perdere la testa della classifica mentre in questi scontri diretti secchi diventa un po' più semplice. Ecco perché l'unica linea che si sta seguendo è quella di far giocare quanto più possibile giocatori che stanno bene ma esperti, gente abituata a vincere.»

L’ostacolo verso l’Eccellenza si chiama Stilomonasterace, squadra che ha concluso con 59 punti conquistando il secondo posto della classifica del campionato di Promozione girone B: «La cosa che mi preoccupa è il fatto che loro sono squadra, gruppo coeso perché tanta gente che è di Stilo, che è di Monasterace è ritornata nel proprio ambiente come l’allenatore Peppe Papaleo o l’esterno Rocco Papaleo. Sono ritornati giocatori importanti, qualche ragazzino che avevo avuto anche la Rappresentativa (Belluzzi ed Aiello ndr), Ghergo che è 10-11 anni che gioca qui, argentino ma naturalizzato. In mezzo al campo sono abbastanza esperti con Minici, Khanfri e Suraci con l'attaccante Mena bravo ad attaccare lo spazio e Zarićh, un mancino bravo, forte forte nell'uno contro. Insomma, è una squadra da prendere con le pinze. Disputarla su un campo neutro magari potrebbe non dargli quest'ulteriore fattore di squadra coesa, che è stata dietro alla Virtus Rosarno fino alla fine, è una squadra che va rispettata.»

Sarà la sfida dei gironi, quelli che, per quanto gli addetti osservano, si distinguono per tecnica (girone A) piuttosto che per grinta (girone B): «Io penso che sia proprio una questione di uomini, di temperamento a livello caratteriale. A differenza magari di altre regioni, da noi nei posti un po' più a sud sono, come dicono in Argentina, sulla garra, gente di petto e di emozioni. Noi un po' ci avviciniamo, forse, alla Puglia dove è un po' più tecnico anche il campionato. Nel reggino non si preoccupano del campo non in perfette condizioni, si allenano sempre, sono più abituati al sacrificio. Ecco perché questa abitudine al sacrificio in una partita secca potrebbe tornare utile per la Stilomonasterace. Dalla nostra ci potrebbe essere magari un po' di qualità in più ed esperienza nell'essere abituati alla pressione di vincere determinati gara. Chi avrà più peso specifico, da una parte questa grinta cattiveria e dall'altra con l'esperienza, ti farà vincere, di questo ne sono certo».