Il presidente della Vibonese, Fernando Cammarata, è intervenuto con decisione sulla vicenda che ha riguardato lo stadio Luigi Razza, dopo l’abbattimento della struttura divisoria interna disposto dal Comune che ha creato promiscuità tra curva e tribuna, con conseguenti criticità in materia di sicurezza.

«Già al nostro ingresso in società – spiega Cammarata – avevamo chiesto rassicurazioni sulla tempestiva ricostruzione del muro divisorio, considerata l’imminenza dell’inizio del campionato. Nonostante le continue promesse, i lavori non sono stati eseguiti e ci siamo trovati in una condizione di totale incertezza».

Il presidente ha sottolineato le difficoltà affrontate in occasione della prima gara interna, di Serie D, contro il Paternò:
«Questa situazione ci ha costretto a non rendere disponibile il settore curva. Solo grazie all’intervento straordinario dei dirigenti del settore giovanile e dell’azienda Edil Arena, che hanno messo a disposizione uomini e materiali, siamo riusciti a realizzare dei lavori provvisori. Senza di loro la gara si sarebbe disputata a porte chiuse.»

Cammarata non nasconde la delusione per il mancato supporto dell’Amministrazione comunale:
«Ancora una volta il Comune non è stato in grado di provvedere a lavori essenziali. Tutti gli oneri sono stati sostenuti dalla società e da chi, con grande senso di responsabilità, ha voluto aiutarci. Questo non è accettabile per una città che vuole crescere sportivamente.»

Ora lo sguardo è rivolto al futuro, con un appello diretto all’Amministrazione:
«Auspichiamo che il Comune provveda definitivamente ai lavori entro il prossimo turno di campionato, in occasione del derby contro la Reggina. Non possiamo più permetterci di affrontare situazioni simili».

Infine, il presidente lancia un avvertimento chiaro:
«Se non ci saranno risposte concrete e immediate, siamo pronti a intraprendere azioni forti per tutelare i nostri diritti e quelli dei nostri tifosi. Non si può continuare a gestire lo sport in queste condizioni».