La Reggina è ripartita, con il ritiro che ha segnato l’inizio di un nuovo percorso, di un’estate fatta di lavoro sul campo e valutazioni in corso, perché ogni movimento in entrata contribuirà a dare contorni più definiti a una squadra ancora in costruzione. In questo contesto dinamico, la settimana appena trascorsa ha portato due innesti significativi: Edoardo Blondet e Andrea Di Grazia, due calciatori che, per caratteristiche ed esperienza, rappresentano rinforzi mirati in zone del campo dove c’era bisogno di inserire personalità e qualità.

Il lavoro prosegue, il gruppo si amalgama, ma resta evidente una mancanza che si fa sempre più centrale nel discorso generale: il centravanti. Non una semplice pedina da inserire, ma il profilo attorno al quale può ruotare l’equilibrio dell’intero assetto offensivo. Un attaccante di peso, capace di interpretare il ruolo con presenza fisica e mentale, di legare il gioco e finalizzare, ma soprattutto di portare esperienza e spessore in un reparto che, al momento, attende ancora il suo volto guida.
Il nome che continua a circolare con forza è quello di Adriano Montalto, già protagonista in maglia amaranto in passato e rimasto nel cuore di molti tifosi per quanto seppe dare alla causa in termini di rendimento, carattere e senso di appartenenza. La sua candidatura è concreta, i contatti sono stati avviati e la possibilità di rivederlo a Reggio Calabria è tutt’altro che remota, anche se la trattativa è ancora aperta e, come spesso accade in queste fasi del mercato, richiede pazienza, equilibrio e la giusta tempistica.
Nel caso in cui non dovesse essere Montalto il profilo prescelto, l’attenzione resterà comunque alta su un attaccante importante proveniente dalla Serie C, un giocatore già affermato nella categoria, dotato di fisicità, esperienza e capacità realizzativa. Non si tratterebbe, insomma, di una seconda scelta in tono minore, ma di un’alternativa di spessore, all’altezza delle aspettative tecniche e ambientali che ruotano attorno a questa fase del mercato.

La costruzione della rosa è ancora in corso, e mentre il lavoro sul campo prende ritmo, quello dietro le quinte continua tra confronti, valutazioni e decisioni da ponderare con attenzione. L’impianto generale comincia a delinearsi, ma proprio l’attaccante rappresenta l’ultimo anello per completare un reparto offensivo che, ad oggi, ha bisogno di trovare un punto di riferimento chiaro.
E così, in un clima che oscilla tra la concentrazione del lavoro quotidiano e l’attesa di un nome capace di accendere l’immaginazione collettiva, la Reggina resta in bilico tra ciò che è già stato fatto e ciò che potrebbe ancora arrivare. Non è un punto d’arrivo, ma neppure un punto di partenza. È quel momento sospeso in cui tutto può ancora cambiare e dove ogni scelta, anche la più silenziosa, può trasformarsi in un segnale o in un colpo che fa rumore.