L’uomo di fiducia del patron: «Il presidente è finito in Serie C con una rosa che costava 11 milioni. Nessuno vuole smantellare la squadra». Sui social: «C’è la volontà di riaprirli ai tifosi, mi sembra il minimo»
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Eugenio Guarascio non c’era, nemmeno Rita Scalise, ma alzi la mano chi si aspettava di vederli dietro al tavolo. Alla presentazione ufficiale del direttore sportivo Fabio Lupo e del tecnico Antonio Buscè si è presentato invece Luigi Micheli. «In questo momento sono un consulente del presidente e del Cosenza Calcio. Vediamo se ci sarà un futuro. Come sono arrivato qui? Su richiesta del patron che mi ha chiesto di dargli una mano. Quando sono giunto all’ombra della Sila non ho ascoltato o letto una parola nei confronti dell’area tecnica che stava retrocedendo. Solo contestazioni a Guarascio. Sono del parere che sia mancata la comunicazione e abbiamo tutta l’intenzione di aprirci di più. Alla fine, però, comanderà il campo».
Micheli, successivamente, fa scudo sul numero della società con una dichiarazione destinata a fare discutere. «Ho un rapporto di amicizia con il presidente da tanti anni, costruito in Lega – spiega -. Cessione societaria? Non so se ci sono trattative in questo momento. So che Guarascio ha la volontà di cedere, ma per farlo c’è bisogno di chi acquisti. Dev’essere una persona seria. Altrimenti vi ritrovate in Eccellenza».
Micheli: «Guarascio non ha responsabilità nella retrocessione del Cosenza»
Il consulente del Cosenza calcio torna poi sulla retrocessione, amarissima, dalla Serie B alla Serie C. «Sgombriamo ogni dubbio sullo smantellamento – ha aggiunto -. E’ chiaro che davanti ad offerte importanti i calciatori andranno via, ma saranno sostituiti da calciatori di pari valore. La società è in grado di mantenere tutta questa rosa. Se vogliamo voltare pagina ci dev’essere un rapporto di correttezza e si devono scrivere le cose come sono. Non bisogna dire che “Guarascio ha bisogno di cedere perché non ci sono soldi”. Vorrei fugare le perplessità, del resto i bilanci sono pubblici. Nella scorsa stagione i presidente ha investito tanti soldi: è finito in Serie C con una compagine da 11 milioni e non è colpa di Guarascio».
Cosenza con un milione destinato ai procuratori
«Io sono un uomo di numeri, non sono di calcio – ha poi aggiunto Micheli -. Ho visto cifre che non c’entrano un c… con la Serie B. Il Cosenza ha pagato un milione di intermediazioni, a Brescia 250mila. La responsabilità è del presidente? Sì, perché ha scelto lui le persone. Ma sia chiara una cosa: io non sono la voce di Guarascio, perché ho 69 anni e parlo con la mia testa. Non ho la bacchetta magica, io posso solo aiutare a fare qualcosa di buono».
Si chiude con due considerazioni: «Ci sarà sicuramente da fare dei risparmi, ma lo faremo su alcune voci e sulle spese ritenute esagerate degli anni passati. Taglieremo sui costi generali più che sulla rosa, nonostante abbia un peso importante. C’è l’intenzione di riaprire i social, mi sembra il minimo, e cerchiamo anche altre figure che affianchino il nostro responsabile della comunicazione».