Partirà domani, domenica 1 giugno, da Laino Borgo la sfida personale di Salvatore Cristiano Misasi, giovane calabrese affetto da tetraparesi spastica. A bordo della sua handbike, percorrerà la “Ciclovia dei Parchi”, un tracciato di 545 chilometri che attraversa l’intera Calabria, da nord a sud, toccando i parchi nazionali del Pollino, della Sila, delle Serre e dell’Aspromonte. Un itinerario complesso, composto da 12 tappe in 12 giorni. Il dislivello positivo complessivo è di 10.240 m mentre quello negativo è pari a 10.510 m; l’altitudine massima raggiunta è 1.565 m che si tocca al Km 208, nel Parco della Sila in prossimità del Lago Arvo, mentre il punto più basso si riferisce all’approdo di Reggio Calabria, al livello del mare.

Salvatore, 27 anni, originario di San Lucido, non è nuovo a imprese che richiedono determinazione e organizzazione. Laureato in Giurisprudenza, da anni collabora con la Fondazione Bullone, realtà del terzo settore che si occupa di accompagnare giovani con gravi patologie in percorsi di riscoperta e reinserimento sociale. Nei mesi scorsi, ha iniziato anche una collaborazione con la redazione di LaC News24. Dopo un appello lanciato pubblicamente, è stato accolto nella redazione dal direttore della testata Franco Laratta e dall’editore Domenico Maduli, presidente del gruppo Pubbliemme-Diemmecom. «Insieme faremo qualcosa di grandioso. Sono onorato», aveva commentato il giovane.

Il progetto, intitolato “Il Brigante in Handbike”, nasce da un’idea personale ispirata all’esperienza di Alessandro Villa, atleta milanese che nel 2007 ha percorso in handbike la distanza tra Baton Rouge e Memphis. «Quando ho saputo dell’esistenza della Ciclovia dei Parchi, ho pensato che sarebbe potuta diventare anche la mia strada», spiega Salvatore. Il nome scelto per il progetto è legato al territorio calabrese, risiede, infatti, in un luogo un tempo battuto da briganti e lupi e ha omaggiato la sua regione con un'evocazione.

Ad accompagnarlo in questa avventura ci saranno, tra gli altri, il fisioterapista Luigi Novello, il Dott. Gabriele Mora, la squadra della Asd Piccoli Diavoli 3 Ruote e il documentarista Alessandro Beltrame, che seguirà il viaggio per realizzarne un racconto audiovisivo. A sostenere l’iniziativa come main partner c’è Barilla, in collaborazione con Fondazione Bullone, che ha ribadito il valore sociale del progetto. «Decidere di stare accanto a Salvatore Cristiano Misasi in questa impresa è stata una scelta naturale per Fondazione Bullone – afferma Sofia Segre Reinach, direttrice di Fondazione Bullone –. Ci auguriamo che con questo viaggio molte altre persone possano lasciarsi contagiare dal suo passaggio e possano ascoltare la sua voce, che si fa megafono di tanti ragazzi e ragazze, spesso invisibili».

La preparazione atletica è iniziata da tempo. Misasi si è affidato al professor Luigi Amato, che ha curato l’allenamento tecnico, e a Novello per il supporto fisioterapico. Quest’ultimo segue Salvatore da anni e ha messo a punto per lui un metodo di trattamento basato sul dermomagnetismo statico, che aiuta a contenere gli effetti della spasticità. L’obiettivo dell’iniziativa è duplice: da un lato, portare a termine una sfida personale di autonomia e resistenza; dall’altro, lanciare un messaggio di sensibilizzazione sul tema delle barriere architettoniche e culturali. «Se fossero abbattute – afferma Salvatore – non ci sarebbe alcuna differenza sociale».

Il viaggio si concluderà sul lungomare Falcomatà di Reggio Calabria. Lungo il percorso, Salvatore attraverserà paesaggi simbolici dell’entroterra calabrese, documentando l’esperienza tappa dopo tappa. «Vorrei che questa iniziativa servisse a cambiare lo sguardo sulla disabilità – conclude –. Non cerco compassione, ma opportunità. E credo che questo viaggio possa essere un primo passo in quella direzione».