L’allenatore dei tirrenici dopo la sconfitta nella finale play off regionale contro la Rossanese traccia un bilancio generale: «Abbiamo affrontato tutto da gruppo vero»
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Il sogno della Paolana si infrange sul più bello, nella finale regionale dei play off di Eccellenza calabrese. Il pareggio per 1-1 contro la Rossanese non basta infatti ai biancazzurri per staccare il pass per la fase nazionale: a far festa sono i bizantini, premiati da una migliore classifica al termine della regular season. Per la squadra tirrenica e per il tecnico Angelo Andreoli, resta l’amarezza di un’occasione sfumata, ma anche l’orgoglio per un’annata che ha riportato entusiasmo a Paola.
Al termine del match pareggiato dai tirrenici allo “Stefano Rizzo”, l’allenatore della Paolana non nasconde la sua delusione ai microfoni di LaC : «Abbiamo fatto una grande partita, come loro. Passare in vantaggio e poi non riuscire a chiuderla fa male. Avevamo anche l’occasione del raddoppio, ma il calcio è anche questo».
L’episodio che riassume tutta la sfortuna della Paolana arriva su un clamoroso doppio palo colpito dai biancazzurri nel secondo tempo supplementare e sull’1-0 a loro favore: «Di solito quel pallone entra, e invece è finito tra le mani del portiere. È il segnale che doveva andare così. Ma ringrazio i ragazzi, sono stati straordinari. Hanno lavorato incessantemente da agosto, io sono arrivato un po’ dopo, ma mi sento parte di un gruppo eccezionale».
Andreoli si sofferma anche sul percorso della stagione: «Dalla quasi retrocessione dell’anno scorso, a una salvezza anticipata, fino a questa finale playoff. Non posso che tracciare un bilancio estremamente positivo. Merito della società, del presidente Marcone e del direttore generale Franco Viola, che hanno fatto un lavoro incredibile».
Sul suo futuro, il mister preferisce prendersi del tempo: «È presto per parlarne. Ora dobbiamo solo ricaricare le energie. È stata una stagione intensa, con qualche difficoltà, ma affrontata con compattezza. I panni sporchi ce li siamo lavati in casa, come si fa nelle famiglie vere. Abbiamo affrontato tutto da gruppo vero. Il futuro? Vedremo».