Parte una nuova storia legata all’attività giovanile all'insegna dell'autonomia e della crescita. Storia, tradizione, passione e professionalità della Vibonese si aprono a un nuovo capitolo dedicato ai giovani. Il club rossoblù, infatti, nella giornata di ieri ha presentato la sua Academy del futuro: un progetto che unisce il rispetto per le radici storiche del club con una visione moderna e ambiziosa per la formazione delle nuove generazioni.
La scelta è coraggiosa e lungimirante: trasformare il settore giovanile in una Academy completamente autonoma. Non più un semplice comparto della società madre, ma un'entità indipendente dal punto di vista gestionale, organizzativo ed economico.

Sulla via della continuità

L'Academy potrà sviluppare metodologie specifiche per ogni fascia d'età, investire in strutture e competenze mirate, e costruire quel ponte fondamentale tra il territorio e il calcio di categoria superiore. Gli obiettivi restano saldamente ancorati ai valori tradizionali del calcio giovanile: la formazione tecnica e tattica di qualità, l'educazione attraverso i principi dello sport, la valorizzazione dei talenti locali e la creazione di percorsi che possano condurre i più meritevoli verso traguardi importanti.
Elemento di forza del nuovo progetto è la conferma delle guide tecniche che hanno già dimostrato competenza e dedizione. Dino Capria viene riconfermato nel ruolo di responsabile del settore giovanile. Accanto a lui, la società ha scelto di confermare anche Carmelo Tripaldi come responsabile tecnico, riconoscendone le qualità nell'orchestrare l'attività di tutte le squadre giovanili e nel definire i programmi metodologici per la crescita sportiva dei ragazzi.

Le parole di Costa

Ieri si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di questo nuovo corso, nella sede del Luigi Razza. Un nuovo progetto che spiega nel dettaglio il direttore sportivo, Angelo Costa: «Noi concederemo la possibilità ai responsabili del settore giovanile di utilizzare il marchio Vibonese e di crearsi un'Academy. Questa Academy racchiuderà tutte le categorie del settore giovanile, compresa la scuola calcio. Inoltre si gestiranno in autonomia, distaccando Vibonese prima squadra e settore giovanile e facendoli così lavorare autonomamente e in parallelo, secondo le loro idee ma sempre con il nostro supporto e la nostra supervisione. Inoltre si sosterranno anche dal punto di vista economico, non gravando sulle finanze della prima squadra».

I responsabili dell'Academy

Come detto, saranno Dino Capria e Carmelo Tripaldi a gestire la nuova Academy. Ecco innanzitutto le ambizioni e le parole di Capria: «Ringraziamo il presidente Cammarata e il direttore sportivo Costa per la continuità che ci hanno permesso di alimentare, in concerto con gli anni passati. Sono due anni che siamo ai vertici del settore giovanile della Vibonese e portiamo avanti il nostro progetto, ovvero quello di valorizzare i giovani del territorio. Lo scorso anno, su oltre 250 ragazzi, più del 90% erano della nostra provincia. L'obiettivo è quello di portare quanti più ragazzi possibili in prima squadra. Lo scorso anno ci siamo riusciti con cinque elementi: Cosmano, Fragalà, Marano, Varone e Barrere. Molti dell'Under 19, inoltre, erano nell'orbita della prima squadra dal momento che si allenavano con costanza con i grandi. Il nostro percorso dunque sarà improntato sulla continuità, cercando però di fare ancora meglio di quanto fatto lo scorso anno. Con l'Under 19 avevamo un girone molto duro e con l'Under 17 per pochi punti non siamo entrati nei play off, obiettivo che invece abbiamo raggiunto con l'Under 15, centrando i play off. Anche quest'anno ci auguriamo di essere nuovamente in quelle zone a sgomitare».
Sulla stessa lunghezza d'onda Tripaldi: «Un ringraziamento bisogna rivolgerlo a tutti quelli che ci hanno sostenuto in questi ultimi anni, dai dirigenti al presidente Pippo Caffo. Al giorno d'oggi quasi tutti i settori giovanili delle società professionistiche hanno l'accademia. Questo è un passo importante e fondamentale affinché si possa crescere in autonomia per programmare e realizzare quello che è il nostro obiettivo. In altre parole nella storia della Vibonese, e in un territorio così vasto, nessun calciatore si è mai espresso nei professionisti. Alle tante domande sui perché di ciò, ci siamo risposti che una delle cause poteva essere la crisi di sistema rappresentata dalla qualità degli istruttori e noi su questo dobbiamo puntare. Per crescere e formare calciatori e ragazzi ci vogliono le competenze».