Dopo il quinto posto e la semifinale play off, è tempo di ripartire e ricostruire per la Vibonese in vista del prossimo campionato di Serie D (girone I) e con il club rossoblù che dovrà necessariamente cercare di alzare l'asticella e cercare finalmente di sgomitare per i vertici e tornare dopo gli compete: in Lega Pro. Dopo l'ormai certa riconferma del direttore sportivo Ettore Meli e quella quasi certa del tecnico Michele Facciolo, tanto è il lavoro da fare in questo mercato estivo.

Cessione importante

La Vibonese, innanzitutto, cambierà notevolmente pelle ed estetica dal momento che con ogni probabilità andrà incontro a una massiccia rifondazione dell'organico. Si lavora sotto traccia per gli obiettivi in entrata ma non si possono trascurare anche gli elementi in uscita, in primis quella di Vittorio Favo. L'ormai ex capitano rossoblù, infatti, saluta lo stadio Luigi Razza per accasarsi al Valmontone, squadra neopromossa al prossimo campionato di Serie D. Non solo la fascia al braccio ma tanta leadership, senza dimenticare la sua centralità nello scacchiere di Facciolo dal momento che il ventottenne è stato il secondo giocatore per minutaggio (2852 minuti) più utilizzato della squadra dopo l'attaccante Terranova. Per quanto dimostrato, la sua partenza risulta ancora più pesante. A proposito di attaccanti, la Vibonese sta per perdere anche Alagna, destinazione Pistoiese.

Un addio anticipato

Il suo addio, però, è stato in qualche modo anticipato dal centrocampista stesso in un suo post sui social del 15 maggio scorso che diceva così: «Rispetto. Amicizia. Lealtà. Valori rari. Condivisione. Amore. Tutti valori che troppo spesso non hanno nulla a che vedere con il mondo del calcio. Ma alla Vibonese non è così. Con il presidente Caffo non è cosi. Grazie per aver fatto sentire a casa me e la mia famiglia. Sono orgoglioso di essere stato il Capitano di questo gruppo di ragazzi così giovani, anche immaturi, ma terribilmente puri. È stato un piacere conoscere tutte le persone che gravitano intorno a questa società. Grazie Vibo. Grazie».