Presentati anche il direttore sportivo Costa che ufficializza il primo nome ed il tecnico Esposito: «L'obiettivo è vincere»
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Inizia ufficialmente la nuova era Vibonese, con il passaggio di testimone tra Caffo e la nuova cordata imprenditoriale guidata da Fernando Cammarata. Nel pomeriggio di giovedì, infatti, nella sede dello stadio Luigi Razza si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del nuovo gruppo societario, insieme alla presentazione del nuovo tecnico e del nuovo direttore sportivo.
Caffo, un amore durato venti anni
Una storia d'amore durata venti anni quella tra il club rossoblù e lo stesso Caffo, con quest'ultimo che spiega innanzitutto il passaggio di consegne: «Devo dire innanzitutto che è stato un passaggio di mano ceduto per quote a un costo simbolico, giusto per poter fare la documentazione». La chiusura di un cerchio come tempistiche: «Ieri si chiudevano venti anni dal mio ingresso nella Vibonese. Mi aveva spinto la politica del tempo a dare una mano, con l'allora direttore generale Saverio Mancini che era presente prima di me e lo ringrazio perché è veramente l'anima antico e nuova di questa squadra. Era il 2005 e ci siamo precipitati in molti imprenditori per dare una mano e alla fine l'unico che è entrato, insieme ad altre persone, sono stato io. Col tempo, da semplice socio ho fatto poi il direttore generale per quattro anni per diventare poi fino a oggi il presidente della Vibonese. L'ho comunque fatto con piacere per i risultati e anche per le delusioni. Prima di concordare con questa cordata, però, ho ritenuto opportuno iscrivere la squadra al prossimo campionato, in modo da lasciarla con l'iscrizione ma continuerò a essere socio della Vibonese. Alla nuova cordata abbiamo ceduto il 60% delle quote societarie, poi vedremo se in futuro la percentuale si alzerà o meno. Hanno già fatto calcio e hanno tanto entusiasmo e mi auguro che per Vibo sia una nuova rinascita».
Cammarata: «Siamo ambiziosi»
La parola passa poi a quello che sarà il nuovo presidente, ovvero Fernando Cammarata: «Siamo ambiziosi e abbiamo tanti obiettivi importanti. Siamo sei imprenditori provenienti dal settore dell'edilizia, dal settore rinnovabile e dal settore ittico. Abbiamo progetti a lungo termine e ci siamo già messi a lavoro».
Il giovane presidente tiene però a puntualizzare un concetto: «La squadra della Vibonese è patrimonio della città di Vibo e non sarà spostato alcun titolo in Sicilia, anche perché non è tecnicamente possibile».
Parte dunque un nuovo corso e con nuove idee, e anche in questo Cammarata dimostra di avere le idee chiare: «Abbiamo deciso di investire qui per un progetto a lungo termine per creare una società aziendalista».
Le parole del ds Costa
Sotto un certo aspetto, a spiegare più nel dettaglio il progetto è il nuovo direttore sportivo Antonio Costa: «Il nostro passato era a Messina, ma vogliamo precisare che siamo stati a Messina finché la presidenza non è andata via, poi non ce la siamo sentita di continuare. C'è sicuramente tanto da lavorare e siamo all'operato già da tempo».
E ancora: «La parte tecnica sarà affidata a me, quella amministrativa a Cammarata e adesso stiamo cercando un'altra figura come direttore generale a patto che si sposi con il nostro progetto. Ci sarà inoltre un'area marketing fatta bene. Con Cammarata lavoriamo da sette anni insieme». Il ds Costa fa inoltre il primo nome del nuovo corso, ed è un vecchio nome ben noto ai tifosi: «Il nostro progetto riparte da Besmir Balla, un giocatore importante come lo è il mister».
Esposito: «L'obiettivo è vincere»
Ed è proprio il nuovo tecnico, Esposito, a prendere parola subito dopo: «Il mio obiettivo è quello di vincere e sono venuto qui perché ritengo la Vibonese una piazza importante e che offre una grande visibilità. Ha lanciato tanti allenatori e calciatori. Il sogno è quello di vincere ma si sa che non è mai facile. Ci sono squadre che in questo girone si sono attrezzate molto bene e noi nel nostro piccolo, attraverso organizzazione e idee, cercheremo di farci valere ed essere degni di questo nome. Quanto alla rosa faremo un mix di giovani ed esperienza, consapevoli che queste sono categorie importanti ma la fame e l'ambizione deve partire dai giovani, altrimenti non si va da nessuna parte».
La filosofia tattica del mister: «Io solitamente gioco con il 3-5-2 o con il 4-2-3-1. Sicuramente avremo un portiere under e poi stiamo cercando un quinto, un braccetto o una mezzala. Cercherò di dare un'identità ben precisa, anche perché le mie squadre sono sempre state propositive e con un calcio moderno che si incentra sulla costruzione dal basso».