Quelle contro i vaccini e il green pass sono le più stupide battaglie che si possano combattere

La Meloni da mesi si dichiara contro la certificazione verde e contro ogni forma di politica di contenimento del contagio proposta dal governo Draghi. Ma la leader di Fdi cosa avrebbe fatto al posto del presidente?

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di Pasquale Motta
16 ottobre 2021
13:35
Due manifestanti che ieri a Cosenza hanno preso parte alle proteste contro il green pass
Due manifestanti che ieri a Cosenza hanno preso parte alle proteste contro il green pass

Dunque, senza troppi fronzoli, il sistema ha retto benissimo all’introduzione del green pass. Il big bang annunciato dai sacerdoti della ideologia del nulla, dei soldatini della libertà no vax, non pass, no mask e tutte le altre stupidaggini che stiamo leggendo o ascoltando in questi giorni, si è rivelato un mezzo flop.

Se questi cittadini non intendono sentire ragioni è un problema loro. Se non vogliono capire che la libertà è garantita proprio dal pass, è un problema loro. Se un pezzo di cittadinanza intende dare credito agli stregoni piuttosto che alla scienza è un problema loro. E, d’altronde la storia si ripete, anche se alcune volte come sosteneva Marx sotto forma di farsa. Successe anche quando il primo vaccino della storia, quello contro il vaiolo, venne utilizzato per sconfiggere un patogeno che causava la morte del 30-40% dei contagiati, ci furono molti movimenti di protesta, contrari alla vaccinazione di massa. Allora c’era chi temeva di diventare un bovino e chi difendeva il diritto della Natura o di Dio di decidere della vita degli uomini, senza interferenze da parte della scienza. Era il 1798, sono passati 223 anni da allora ma a giudicare da certi ragionamenti che si sentono in giro in questi giorni, tra l’altro oggi amplificati dalla rete, c’è da preoccuparsi sull’evoluzione della ragione nell’epoca delle grandi tecnologie. È evidente cheuna parte di opinione pubblica largamente minoritaria che vive di paure, si fa condizionare dalle notizie che circolano sul web assolutamente prive di fondamento. E, tuttavia, è incomprensibile questa reazione perché in Italia ci sono più di 10 vaccini obbligatori. Li facciamo ai nostri figli, nessuno ha mai protestato e sono anche vaccini per malattie meno rischiose rispetto al Covid, dunque ci troviamo di fronte a comportamenti assolutamente irrazionali che non vanno assecondati ma respinti con il metodo della fermezza.


Alcuni leader sono maturi per governare?

In una nazione seria, di fronte alle emergenze che mettano a repentaglio la sicurezza nazionale la classe dirigente politica assume sulle proprie spalle il senso della responsabilità che gli compete. La differenza tra un politicante e uno statista sta tutta in questo approccio verso la nazione. Ecco perché risultano preoccupanti gli atteggiamenti di alcuni tra i maggiori leader politici del paese, i quali danno sponda a queste farneticazioni anti scientifiche per meri interessi elettorali. E, qui ci sarebbe da discutere a lungo sulla maturità di alcuni politici contemporanei ad assumere ruoli di responsabilità di governo.

La Meloni per esempio, da mesi si dichiara contro i pass, e contro ogni forma di politica di contenimento del contagio proposta dal governo Draghi. La domanda sorge spontanea: la leader di FdI cosa avrebbe fatto al posto di Draghi? A questa domanda ad oggi non c’è mai stata una risposta chiara.

Vogliamo sperare che non avrebbe proposto la linea Trump, che negli Stati Uniti ha prodotto centinaia di migliaia di morti e che ancora oggi per l’atteggiamento trumpista verso i vaccini, il contagio non riesce a essere messo sotto controllo? Oppure la Meloni ma anche il Salvini di piazza, avrebbero fatto come il premier britannico Boris Johnson che l’altro giorno è finito sott’inchiesta da parte di una commissione parlamentare bipartisan per la gestione della pandemia? Ancora oggi in Inghilterra si registrano tra i 40 e 50 mila contagi al giorno.

A meno che, la Meloni e Salvini, non abbiano pensato di applicare il modello del presidente del Brasile Bolsonaro che sta letteralmente assassinando i suoi connazionali per l’approccio verso il Covid? Ecco, questi interrogativi saranno dirimenti nei prossimi mesi per comprendere l’adeguatezza politica di alcune forze e di alcuni leader all’attitudine di governo. Anche perché, parliamoci chiaro, un conto è quando si parla di un sentimento di una parte dell’opinione pubblica verso il vaccino e un conto è quando viene strumentalizzato politicamente mescolando cose che non c’entrano assolutamente niente.

Che cosa c’entrano sul sì o il no al vaccino con la destra e lasinistra? Perché si vuole forzare a tutti i così? Se il tentativo è quello di cavalcare e strumentalizzare le paure come è capitato spesso, non solo è raccapricciante, ma è irresponsabile e contro gli interessi nazionali. La scelta dell’Italia, e del presidente Draghi di introdurre il green pass si sta rivelando vincente sia sul piano del contenimento del contagio, i numeri rispetto all’Europa parlano chiaro, sia sul fronte dell’incentivazione alla vaccinazione, ancora un piccolo sforzo e potremmo porci l’obiettivo del 90% degli immunizzati e sia sul fronte della ripresa economica.

Le obiezioni, abbastanza ridicole per la verità, che siamo gli unici in Europa ad aver introdotto il green pass, sono deboli. Quale sarebbe il problema di questa scelta? Il fatto che un grande paese come l’Italia per una volta faccia scuola è diventato un punto di demerito? Sarà un caso che la stampa inglese apprezzi le scelte del premier italiano in queste ore? Queste valutazioni nei prossimi giorni e mesi non potranno essere eluse dalla politica a partire dalla partita sul Quirinale e sul futuro del Presidente del consiglio Mario Draghi. C’è da augurarsi che qualcosa si smuova nella dinamica politica soprattutto del centrodestra del paese. I segnali ci sono. È un percorso ancora lungo da compiere ma ci sono tracce che vanno nella direzione dell’evoluzione dei rapporti. C’è da sperare che l’esperienza del governo Draghi abbia messo in moto dei meccanismi di riflessione in particolare nella Lega che potranno portare a delle novità significative in prospettiva.

Il curioso “diritto” alla libertà

Ma torniamo ai paladini della libertà che in queste ore manifestano contro il green pass, per la verità isolati dalla stragrande maggioranza degli italiani, per le vie del paese. Sicuramente questa richiesta di libertà irrazionale non può essere pagata dalla stragrande maggioranza dei cittadini che hanno scelto di vaccinarsi per senso di responsabilità verso se stessi e verso la comunità.

Coloro che voglio esercitare il diritto alla libera scelta, liberissimi di farlo, ma non possono pretendere che questo diritto possa significare libertà di infettare gli altri. E non veniteci a parlare di violazioni di diritti costituzionali perché è una mastodontica palla. Un alibi di pezza per giustificare le deliranti manifestazioni di questi giorni. La definizione base della libertà individuale nella costituzione, quella imparata a scuola, nelle lezioni rudimentali di educazione civica è la seguente: la mia libertà finisce dove inizia la libertà dell’altro. Punto. Quindi lasciamo perdere la violazione dei principi di libertà espressi dalla Carta, tra l’altro teorizzata dai costituzionalisti un tanto al chilo della domenica.

Bisogna anche smetterla di sostenere idiozie del tipo: c’è una piazza buona ed una cattiva, soprattutto relativamente a quanto è successo sabato scorso con l’assalto alla sede della Cgil. Quell’adunata era stata convocata da Forza Nuova, su quel palco ad arringare la folla c’era il pluripregiudicato Castellino, e tutti sapevano che quel movimento era di ispirazione fascista, lo sapevano tutti, tranne forse Giorgia Meloni, che invece ha deciso strumentalmente di recitare il ruolo del pesce in barile. Accusare di complotto la ministra degli Interni per l’assalto alla sede nazionale del maggior sindacato italiano, a partei grossolani errori di valutazione da parte delle forze dell’ordine, oggettivamente, risulta grottesco. Come abbastanza evidenti risultano le ingenuità del vice segretario Peppe Provenzano e anche dello stesso sindacato di Landini, il quale convoca la manifestazione prima del ballottaggio di Roma, esponendola così alle strumentalizzazioni di tipo elettorale alle quali si è aggrappata la leader di FdI per uscire dall’angolo.  

Anche gli stregoni hanno diritto alla par condicio?

E, comunque, il concetto di libertà di questi manifestanti è veramente curioso, alcuni pretendono addirittura di non indossare la mascherina mettendo in discussione la sicurezza degli altri. Un bel concetto di libertà non c’è che dire. Per non parlare delle stravaganti teorie portate avanti da alcuni di questi paladini della libertà come quelle sui microchip iniettati attraverso il vaccino, i complotti di big farma e tante altre amenità e notizie spazzatura acquisite sulla rete da stuoli di cosiddetti no vax, no mask, no pass, che pretendono di saperne più di scienziati, virologi, medici grazie alla cultura fatta in casa e targata google. E, tuttavia, bisogna anche rilevare che le orde dei “cretini” di cui parlava Umberto Eco, hanno trovato i loro vate a buon mercato nelle linee editoriali e nei conduttori di alcuni format Tv che vanno da Porro a Giordano fino al “controcorrente” Giletti, ma anche grazie ad alcuni quotidiani come La Verità diretta di Maurizio Belpietro, i quali offrono spazi alle teorie più strampalate di questa galassia di personaggi che vanno dai negazionisti, a pseudo costituzionalisti passando per presunti filosofi dal pensiero libero.

Irresponsabili alla ricerca spasmodica di visibilità che stanno facendo più danni del virus stesso. Che poi, qualcuno di questi mostri sacri del giornalismo nostrano, dovrebbe spiegarci per quale recondito motivo si debba offrire par condicio a personaggi che portano avanti teorie da clinica psichiatrica o da trattamento sanitario obbligatorio, come per esempio, quel Alessandro Meluzzi, già parlamentare di Forza Italia, psicologo, commentatore fisso di Rete 4, il quale sulla storia dei vaccini sostiene che ci sia la mano dell’anticristo. Le giornate delle proteste via via si vanno sgonfiando,a partire da quella più insidiosa portata avanti dai portuali di Trieste, i quali sono rimasti isolati nella loro incomprensibile piattaforma rivendicativa. Ciò ci lascia ben sperare che comunque ancora il corpo centrale della nostra intelligenza collettiva continui a funzionare. La stupidità non può assolutamente prevalere, ha ragione la professoressa Antonella Viola brillante immunologa italiana: “il Green Pass non piace a chi vorrebbe, invece, essere libero non solo di ammalarsi quando e come gli pare ma anche di portare il virus in giro con sé, al ristorante come in ufficio o in fabbrica.

I popoli, nella storia, hanno combattuto importanti battaglie in nome della libertà e tutto ciò che oggi siamo e tuteliamo, in termini di diritti e doveri, è il frutto di quelle lotte. Tuttavia, sebbene chi oggi si oppone ai vaccini e al green pass si erga a paladino della giustizia e martire per la libertà, la battaglia contro un farmaco salvavita distribuito gratuitamente durante una pandemia è la più stupida delle battaglie che si possono combattere”.

Giornalista
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