Pubblicità sociale

“La parità non può aspettare”. Il nuovo spot Tim firmato Giuseppe Tornatore

VIDEO | A distanza di venti anni dalla campagna realizzata da Spike Lee, ecco un altro capolavoro di comunicazione accompagnato anche da affissioni nelle principali città italiane. Non solo un messaggio, ma vera e propria richiesta di azione collettiva

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di Luigi Vircillo
4 gennaio 2024
16:40

Venti anni fa, quando muovevo i primi passi nel mondo della comunicazione creativa, rimasi folgorato da uno spot che ancora oggi reputo un capolavoro assoluto. Telecom Italia (oggi TIM) nel 2004 chiamò il regista Spike Lee per firmare uno spot che vedeva Gandhi inquadrato da una webcam mentre trasmetteva il suo messaggio di pace in tutti i continenti, ascoltato da singoli individui o da folle oceaniche attraverso un maxi schermo, un personal computer o un telefonino di ultima generazione.

Immagini intense – realizzate da una regia sensibile e impegnata come quella di Spike Lee – che unite alla grandezza del personaggio ribadivano il valore sociale della comunicazione, portandolo a un livello ancora più profondo; fino a sostenere che se i moderni mezzi di comunicazione fossero esistiti in un periodo cruciale della storia del nostro pianeta, avrebbero potuto modificarne gli eventi in chiave positiva. Contenuti questi che lo hanno reso fin dalla sua prima messa in onda, nel settembre 2004, un evento televisivo che ha ricevuto molti prestigiosi premi in tutto il mondo.


A distanza di venti anni, Tim chiama il regista Giuseppe Tornatore e decide di regalarci un altro capolavoro di comunicazione, soprattutto dal punto di vista dei contenuti. Uno spot che va oltre lo schermo e abbraccia una delle più grandi sfide sociali. Quest'opera, chiamata “il labirinto”, ha fatto il suo debutto durante il discorso di fine anno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e ha lasciato il segno, spingendo il pubblico a riflettere sul tema spinoso del gender gap. Immerso nella canzone potente e struggente dei Måneskin, "The Loneliest", lo spot ci trasporta in un labirinto intricato e simbolico. Con muri di pregiudizi, stereotipi e disuguaglianze che ostacolano il percorso delle donne ogni giorno.

Questa iniziativa non si limita alle onde televisive. La campagna "La Parità non può aspettare" ha preso vita attraverso affissioni nelle principali città italiane, come Roma, Milano, Napoli, Venezia e Torino. Questi manifesti, basati su dati concreti, non lasciano spazio all'indifferenza: "La parità di genere sarà raggiunta solo nel 2155" (fonte: Global Gender Gap Report 2023 del World Economic Forum) o "Le donne manager nelle imprese italiane sono solo il 20,5%" sono solo alcuni dei messaggi che sfidano la nostra percezione. I protagonisti di questa campagna sono donne straordinarie, da Sofia Goggia a Danielle Madam, campionesse nei rispettivi campi sportivi, fino a figure come Pamela D'Alessandro e Carla Nisio, esempi concreti del mondo lavorativo di Tim. Accanto a loro, volti come Laura De Dilectis, presidente di DonneXStrada, rappresentano unione e impegno nella lotta per un cambiamento reale. Questa campagna non è solo uno sguardo alla disparità, ma un'impronta diretta verso l'azione. Tim si è mossa oltre gli spot, introducendo strumenti come 'Women Plus', un'innovativa app per supportare le donne nella ricerca del lavoro. Inoltre, ha trasformato i suoi punti vendita in 'Punti Viola', spazi sicuri e accoglienti in collaborazione con l'associazione DonneXStrada, pronti ad assistere e proteggere. La comunicazione è il ponte che collega le sfide del presente al cambiamento del futuro. "Il Labirinto" di Tim non è solo un messaggio, ma una richiesta di azione collettiva, affinché la parità di genere non sia più una chimera da inseguire, ma una realtà tangibile e immediata.

Ma perché le aziende scelgono spesso la comunicazione sociale e non commerciale? La pubblicità sociale per le aziende gioca un ruolo fondamentale nell'instaurare un legame significativo con la propria clientela e nel costruire una reputazione solida. Questo tipo di pubblicità non si limita a promuovere prodotti o servizi, ma si concentra anche sull'impatto positivo che l'azienda ha sulla società. Le campagne pubblicitarie sociali consentono alle aziende di mostrare il loro impegno verso importanti cause sociali o ambientali, dimostrando autenticità e responsabilità. Questa forma di pubblicità non mira direttamente a vendere, ma a creare un impatto positivo sulla comunità e sull'ambiente e questo… aiuterà a vendere di più. In questa mia rubrica voglio guardare oltre le parole e celebrare le iniziative che trasformano la narrazione in azione, aprendo la strada a un futuro più equo e inclusivo.

Buona Comunicazione a tutti.

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