La proposta

Davoli, la pietra di Sant’Antonino e la Naca si candidano a beni immateriali dell’Unesco

VIDEO | Ad annunciarlo è il sindaco Giuseppe Papaleo: «vogliamo valorizzare il nostro patrimonio storico, culturale e architettonico»

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di Rossella  Galati
19 maggio 2023
12:33

È denominata pietra di S. Antonino, è un imponente monolite granitico nella zona montana di Davoli, nel Catanzarese. Campeggia in un luogo dalla bellezza incontaminata e dall'indiscusso valore naturalistico, a pochi passi dal lago Vardari e a mille metri di altezza, che ora il Comune intende valorizzare grazie ad un progetto già finanziato con i Cis Calabria, contratti istituzionali di sviluppo, per 2 milioni di euro. «È una pietra storica forse non tanto pubblicizzata a livello regionale – commenta il sindaco Giuseppe Papaleo – che, soprattutto nel periodo estivo, attira parecchie persone non solo del comprensorio ma anche turisti che vengono a trascorrere le vacanze nel basso Ionio. Abbiamo chiesto questo finanziamento per dare maggiore risalto alle peculiarità del nostro territorio.

Un percorso paesaggistico a impatto ambientale zero

«Ora siamo nella fase del progetto esecutivo – fa sapere il primo cittadino – credo che all'inizio del prossimo anno potrebbero partire i lavori per vedere la chiusura nel giro di sette, otto mesi. Noi abbiamo in mente di realizzare un percorso paesaggistico che sale da Davoli marina e arriva fino alla montagna dove ci sono il laghetto e il sito della pietra. Tutto ad impatto ambientale zero». Il sito, frequentato in età neolitica, che per la sua posizione fu scelto dai monaci in cerca di quiete per edificare un monastero di cui restano oggi poche tracce, si candida a diventare patrimonio immateriale dell'Unesco insieme al tradizionale rito della Naca del venerdì santo, unico nel suo genere.


La Naca del venerdì santo

«Ci stiamo lavorando – aggiunge Papaleo -, abbiamo sia questa progettualità sulla pietra che questa manifestazione laico – religiosa che si svolge il venerdì santo, molto cara alla popolazione, che abbiamo portato anche a Matera  quando era città della cultura europea. Stiamo prendendo i primi contatti per valorizzare questi nostri beni immateriali e farli diventare patrimonio dell'Unesco. Io spero di riuscire in questo compito come Amministrazione insieme alle associazioni di Davoli, soprattutto all'associazione della Naca formata da un gruppo di giovani volontari che ogni anno sacrificano parte del loro tempo per mettere in piedi questa manifestazione che richiede molto impegno a monte fino ad arrivare alla serata del venerdì santo. Oltretutto quest'anno per la prima volta siamo riusciti a dare al comitato un contributo economico per incentivare il tutto anche perchè se questi ragazzi dovessero fermarsi la manifestazione logicamente si perderebbe. Noi non vogliamo che questo avvenga, al contrario vogliamo valorizzare il nostro patrimonio storico, culturale e architettonico».

Giornalista
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