Le strategie del Comune

Emergenza randagismo a Corigliano Rossano, si punta sulle sterilizzazioni e sul potenziamento del canile

VIDEO | Il presidente della commissione Ambiente, Liliana Zangaro illustra il lavoro portato avanti: «L'impegno delle amministrazioni è fondamentale ma non basta. La legge prescrive a carico dell'Asp doveri altrettanto importanti»

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di Matteo Lauria
25 gennaio 2024
22:04

La città di Corigliano Rossano si trova di fronte a un crescente problema legato alla presenza di cani randagi, che sta generando preoccupazione tra i residenti. In questo contesto, la presidente della Commissione ambiente del Comune, Liliana Zangaro ha adottato un approccio proattivo, focalizzato sulla sterilizzazione, gestione delle emergenze e la promozione di una sinergia rinnovata tra la comunità locale, l'amministrazione e i servizi veterinari. 

La sterilizzazione

La professionista ha sottolineato la necessità di affrontare la questione in modo efficace e responsabile. Diverse segnalazioni sui social media riguardano la presenza di branchi di cani randagi in città, generando apprensione. Tuttavia, ha chiarito che molti di questi branchi sono, in realtà, branchi storici, composti da cani che sono stati autorizzati ad opera di volontari, come nel caso della località Crosetto. Ha riconosciuto le preoccupazioni dei cittadini ma ha anche evidenziato che spesso la presenza di questi cani è stata regolamentata da autorizzazioni date da volontari o autorità competenti. La misura principale adottata per gestire la situazione è la sterilizzazione. Questa pratica non solo contribuisce a contenere le nascite, ma anche a rendere meno aggressivi gli esemplari maschi.


Zangaro ha sottolineato che, nel medio-lungo termine, i branchi storici vedranno una riduzione naturale poiché la sterilizzazione impedisce loro di riprodursi. La presidente ha evidenziato «le difficoltà nell'applicare la nuova legge regionale di ottobre, che impone ai veterinari sia la sterilizzazione che la valutazione comportamentale dei cani randagi. Il sindaco ha emesso un'ordinanza affinché gli uffici comunali sostituiscano temporaneamente i servizi veterinari per garantire il rispetto della legge. Il primo cittadino si è assunto la responsabilità di emettere un'ordinanza per affrontare il problema alla fonte. Gli uffici comunali si sostituiranno ai servizi veterinari e si occuperanno di individuare ambulatori privati per la sterilizzazione. Questo impegno comporta spese che saranno successivamente rimborsata da un fondo apposito. A tal riguardo l'amministrazione ha adottato diverse misure, inclusa l'internalizzazione della struttura comunale di Contrada Foresta e agevolazioni fiscali per le adozioni.

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Lotta al randagismo

Tuttavia, la lotta contro il randagismo richiede principalmente il controllo della popolazione canina mediante la limitazione delle nascite, compito affidato per legge ai Servizi veterinari delle Aziende sanitarie provinciali. La carenza di tali servizi ha creato criticità, portando il sindaco a emettere un'ordinanza per affrontare urgentemente la situazione, consentendo al Comune di sostituirsi ad altri enti competenti per sterilizzazioni e reimmissioni dei cani vaganti. L'amministrazione ha condiviso questo provvedimento con volontari attivi nell'ambito e mira a ottenere risposte più efficaci e a richiamare la responsabilità degli enti competenti. Nonostante il passare degli anni dalla promulgazione di normative regionali per gestire il fenomeno, molte strutture e servizi non sono stati attuati, portando alla necessità di misure urgenti per prevenire emergenze igienico-sanitarie. Inoltre, l'Amministrazione comunale sta implementando gli interventi, incluso il potenziamento del canile sanitario di Contrada Foresta e azioni che dovrebbero iniziare entro dicembre.  

«Il problema dei cani randagi crea flussi significativi di animali vaganti per le strade, afferma la Zangaro, e la responsabilità principale ricade sull'Azienda sanitaria. In effetti, quando si verifica un incidente stradale coinvolgendo cani randagi, spesso si apre un contenzioso per il risarcimento, e le condanne ricadono esclusivamente, e talvolta in modo non solidale, sull'Azienda sanitaria. Questa dinamica è riscontrabile anche all'interno dei Tribunali, dove emerge una pratica di scaricabarile. La responsabilità viene trasferita in modo limitato, creando una sorta di gioco di passaggi di responsabilità. Questa situazione sottolinea la necessità di un adeguamento del sistema sanitario veterinario, parallelo a quello per gli esseri umani, per rispondere in modo efficace alle esigenze specifiche dei territori».

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Il problema delle emergenze e i disagi burocratici 

Un punto chiave è l'implementazione di un sistema che includa unità di cattura dedicate e professionisti qualificati. Questo approccio integrato mira a gestire il problema dei cani randagi in modo più completo, prevenendo non solo gli incidenti stradali ma anche rispondendo alle esigenze di benessere degli animali stessi. Un sistema veterinario ben strutturato e adeguato rappresenta un investimento essenziale per garantire la sicurezza pubblica e il benessere degli animali sul territorio. Il presidente ha anche sollevato una questione importante riguardante il soccorso agli animali, in particolare cani e gatti, coinvolti in incidenti stradali.

Spesso, questi animali vengono lasciati morenti ai margini della strada, generando una serie di problematiche legate alla gestione delle emergenze. La procedura attuale prevede che i cittadini chiamino i vigili urbani per segnalare l'incidente, ma ciò si scontra con una burocrazia che può rallentare l'intervento. Il presidente ha sottolineato l'importanza di rispettare le regole esistenti, ma ha evidenziato la necessità di apportare dei cambiamenti. Attualmente, la procedura di intervento coinvolge i vigili, che devono segnalare l'incidente ai servizi veterinari. Tuttavia, il processo si interrompe se non c'è una disponibilità di box presso i servizi veterinari e se non si attiva l'unità di cattura. Questo lascia i vigili con le mani legate, poiché non possono intervenire senza rispettare le leggi vigenti. 

Per affrontare questo problema, il presidente ha proposto la creazione di un "pronto soccorso" per animali simile a quello esistente a Cetraro, che servirebbe tutta l’area della Sibaritide. Questo servizio, simile a un pronto soccorso per persone, dovrebbe intervenire rapidamente per fornire soccorso agli animali coinvolti in incidenti. Le amministrazioni comunali devono fare la propria parte, ma ha sottolineato che la legge impone agli enti di gestione della sanità pubblica (Asp) doveri altrettanto importanti e indispensabili.

Come affrontare la paura del branco 

Infine, il presidente ha affrontato la questione della paura del branco, riconoscendo che esiste un equilibrio tra la tutela degli animali e la gestione delle paure della popolazione. Ha respinto l'etichetta di "animalista estremista" e ha chiarito di essere semplicemente una persona che rispetta e ama gli animali, cercando di trovare un equilibrio tra la protezione degli animali e il benessere della comunità. «È comprensibile che i cittadini abbiano paura, ma è fondamentale imparare a interagire con gli animali. La cronaca spesso riporta casi di attacchi da parte di animali domestici, causati spesso da una cattiva educazione o comportamenti scorretti. D'altra parte, i cani randagi raramente attaccano fisicamente gli esseri umani, limitandosi a dimostrazioni di territorio. L'interazione corretta e il rispetto reciproco possono prevenire tali situazioni. Molti comportamenti aggressivi da parte degli animali possono derivare da una gestione impropria da parte dei proprietari. La sterilizzazione degli animali domestici e la prevenzione di atteggiamenti scorretti, come lasciare gli animali liberi senza controllo, sono pratiche essenziali per evitare che diventino un richiamo per i cani randagi».

Giornalista
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