VIDEO | Il caldo e l’acqua che manca: all’Unical si è acceso il confronto. La relazione del professor Senatore ha aperto uno spiraglio di ottimismo, mostrando come la ricerca possa offrire strumenti per affrontare le criticità
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Il caldo torrido che sta investendo la Calabria potrebbe essere solo l'inizio di un'altra estate rovente, con temperature in costante aumento e i cambiamenti climatici che non fanno più notizia, ma cronaca quotidiana. Le ondate di calore, già intense in questi giorni, preannunciano mesi difficili dal Pollino fino allo Stretto, aggravando problematiche già note come siccità e crisi idrica. Di questi temi e delle possibili strategie di contrasto si è parlato all'Università della Calabria durante un convegno dedicato alla siccità, promosso dal professor Giuseppe Mendicino, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente dell’ateneo calabrese.
«Da anni - spiega Mendicino - lavoriamo sulle previsioni di quelle che sono vere e proprie emergenze. L'incontro di oggi, però, non vuole essere un semplice warning, una richiesta d'attenzione. Vuole essere anche un modo per confrontarsi con gli attori principali della prevenzione e della proposizione poi degli anni di emergenza». Ma non solo gli attori principali. «Anche i cittadini, in questo senso, giocano un ruolo centrale. Il convegno odierno sulla siccità, per quanto incentrato su alcuni aspetti dettagliati, cerca di coinvolgere anche loro».Un passaggio anche sull'estate in arrivo: «Grazie a qualche pioggia in più si sperava che potesse essere più serena rispetto al 2023 e al 2024, ma le previsioni ci dicono che andiamo incontro ad altri mesi complessi. Proprio come quelli degli scorsi anni».
Convegno Unical sulla siccità, Corbelli: «Giusto informare la popolazione»
Della stessa idea del professore Mendicino è Vera Corbelli, segretaria generale dell'autorità di bacino dell'Appennino Meridionale. «È giusto che i cittadini sappiano qual è lo stato attuale e il convegno di oggi serve proprio a questo, a informare sulla siccità, sulle previsioni e sulla prevenzione. Nel 1800 eravamo 1,8 miliardi, oggi siamo quasi 10. È normale - spiega ancora Corbelli - che aumentando la popolazione aumentino anche le necessità. E così è altrettanto giusto che la popolazione si informi».
Poco prima del coffee break previsto per le undici e venti la presentazione del professore Unical, Alfonso Senatore, che ha presentato alcuni risultati del gruppo di ricerca sulla possibilità di prevenire le emergenze legate alla siccità sul rischio multi-scala. Un intervento che ha riscosso particolare successo e che ha mostrato come alcuni dati possano aiutare non poco sulla prevenzione di emergenze con le quali, molto probabilmente, bisognerà imparare a convivere.