Per il presidente calabrese dell’associazione ambientalista: «Un mare pulito in Calabria è di vitale importanza per l’ambiente e per l’economia regionale»
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Goletta Verde, nel riquadro Anna Parretta
«Come ogni anno, grazie al lavoro degli esperti e delle volontarie e dei volontari dei circoli territoriali Legambiente, nell’ambito dell’ormai storica campagna Goletta Verde ha effettuato i campionamenti delle acque effettuando prelievi lungo le coste calabresi». È quanto scrive la presidente di Legambiente Calabria Anna Parretta in cui si specificano ancora una volta, a seguito di alcune note apparse sulla stampa in queste ore, alcuni punti già espressi oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dati di Goletta Verde.
«Attraverso questi monitoraggi Legambiente vuole porre l’attenzione sulle fonti dell’inquinamento, che parte dall’entroterra e passa dalle cd. acque di transizione riversandosi a mare. Individuare le criticità che spesso partono dall’entroterra, significa, infatti, anche trovare la soluzione ai problemi che è esattamente lo scopo della campagna di Goletta Verde. Quella di Legambiente è, quindi, una campagna – spiega Anna Parretta – contro la mala depurazione e l’inquinamento che condividiamo con Arpacal e con tutti gli altri attori istituzionali dalla Regione ai comuni che si impegnano per risolvere i problemi».
«I risultati dei campionamenti sono stati presentati in conferenza stampa che si è tenuta, a bordo della storica imbarcazione di Legambiente, ancorata nel Porto di Tropea, con la presenza, oltre alla sottoscritta, del Comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia e della Guardia Costiera di Tropea, della Regione Calabria con l’Assessore all’Ambiente e con il Dirigente del Dipartimento Ambiente Salvatore Siviglia oltre al Direttoren dell’Arpacal Michelangelo Iannone e della portavoce di Goletta Verde Laura Brambilla. L’associazione del cigno verde ha riscontrato che in Calabria la situazione resta critica con un leggero miglioramento. Anche quest’anno Goletta Verde ha trovato alcune zone fortemente inquinate con la particolarità che alcuni punti risultano inquinati costantemente negli anni: nel complesso 13 punti su 23 sono risultati oltre i limiti di legge, quasi tutti situati alle foci di fiumi o torrenti».
«Un elemento che occorre ribadire per fugare critiche strumentali – ribadisce la presidente di Legambiente Calabria - è che i campionamenti effettuati integrano senza assolutamente volersi sostituire il lavoro svolto dalle autorità competenti. I dati dell’Arpacal sono gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi. Le analisi scientifiche di Legambiente sono eseguite con le stesse modalità di quelle Arpacal e con i parametri di legge previsti per la balneabilità delle acque: escherichia coli ed enterococchi intestinali. Ciò che cambia per la maggior parte sono i punti campionati che per Legambiente riguardano soprattutto foci dei fiumi o anche canali di sbocco. Tali punti per legge non sono balneabili anche se troppo spesso mancano i cartelli informativi e di divieto. Legambiente non dà “patenti” di balneabilità: segnala punti critici che identificano scarichi illegali o situazioni di cattiva o assente depurazione sulle quali intervenire».
«Si tratta di problemi che la Calabria si trascina da tempo e che sono collegati a carenze nell’impiantistica, ad inefficienze amministrative ma anche a logiche criminali come nel caso degli sversamenti sia urbani che industriali. L’azione delle forze dell’ordine, delle capitanerie e della Magistratura è continua e grazie alla legge cd. sugli ecoreati, la n. 68/2015 che ha previsto delitti come l’inquinamento ambientale o il disastro ambientale, che Legambiente ha contribuito – continua - a fare approvare si riesce spesso ad arrivare alla punizione dei responsabili ma è necessario agire in forma preventiva. I passaggi sinora compiuti dalla Regione Calabria, da alcune amministrazioni comunali e dal Commissario unico per la depurazione ed il riuso delle acque reflue non sono ancora sufficienti per la risoluzione delle problematiche ma sono importanti e vanno nella giusta direzione. Ne è prova ad esempio la banca dati sulla depurazione relativa agli interventi di cui alla procedura di infrazione n. 2014/2059 e n. 2017/2181 e sulla procedura di infrazione n. 2004/2034finalmente aggiornati all’anno in corso con una serie di lavori eseguiti ed in fase di collaudo».
«Un mare pulito in Calabria è di vitale importanza per l’ambiente e per l’economia regionale: Legambiente continuerà a monitorare, a sostenere le iniziative virtuose da parte delle Amministrazioni e a disapprovare lentezze ed omissioni; continueremo con le nostre campagne di sensibilizzazione e di denuncia, senza fermarci – conclude Parretta – perseguendo un obiettivo comune: tutelare e salvaguardare la grande bellezza da cui siamo circondati e rendere l’immagine della Calabria sempre più attrattiva».