Quanto il lockdown ha giovato alle acque marine? Al via le analisi Arpacal

L’ente regionale insieme alle Capitanerie di Porto della Calabria lancia un'iniziativa per fotografare lo stato del mare durante il periodo di confinamento e nella fase immediatamente successiva

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di Redazione
14 maggio 2020
11:46

Con l’uomo costretto a rimanere chiuso in casa a causa della pandemia da coronavirus, la natura pian piano ha tentato di riprendersi i suoi spazi. Abbiamo visto le immagini delle oche a spasso sul lungomare di Vibo Marina, le balene che hanno attraversato lo Stretto di Messina, lo squalo azzurro nella baia di Soverato…solo per citare i casi calabresi finiti sui social e sui giornali.

Parte ora l’operazione Lockdown, lanciata da Arpacal e dalle Capitanerie di Porto della Calabria, volta a fotografare lo stato del mare durante il periodo di confinamento e nella fase immediatamente successiva. «L’iniziativa – si legge in una nota - nasce dal visibile miglioramento delle condizioni generali degli habitat naturali, causato dallo stato di emergenza provocato dalla diffusione del Covid-19, che ha determinato una notevole diminuzione delle attività industriali e del numero delle persone presenti non solo nelle città, ma anche nei porti e nelle spiagge, di solito affollate da bagnanti e diportisti già in questo periodo dell’anno».


La campagna, svolta su indicazione della ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e richiesta anche dal ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa, prenderà avvio da lunedì 18 maggio e consisterà nell’acquisizione di informazioni e dati scientifici nei tratti di mare di particolare pregio, come le Aree Marine Protette e le aree ad esse limitrofe.  

 

«Le attività di campionamento delle acque marino-costiere – prosegue la nota - saranno effettuate su sei transetti, distribuiti lungo il perimetro regionale: tre ricadenti sulla fascia ionica e tre sulla fascia tirrenica. Ciascun transetto consta di due stazioni di prelievo: una in prossimità della costa, e comunque entro i 500 metri dalla battigia, e l’altra più al largo, entro un miglio nautico. Le stazioni di prelievo ricadono in prossimità dei porti presenti nei compartimenti marittimi di Cetraro, Vibo Marina, Reggio Calabria, Roccella Jonica, Crotone e Corigliano. I campioni prelevati saranno analizzati dai laboratori biotossicologico e chimico dei Dipartimenti provinciali Arpacal di Catanzaro e Cosenza. I risultati saranno contenuti in un report che fornirà indicazioni sulla qualità delle acque marino-costiere, comparando i dati attuali con quelli acquisiti dalla Regione Calabria nel suo Piano di Tutela delle Acque (PTA) reso ai sensi del D.Lgs. 152/06. I transetti prescelti in Calabria per l’operazione Lockdown, infatti, sono riconducibili a coordinate geografiche già rese in fase di attuazione del PTA della Regione. Ciò consentirà il raffronto con parametri derivanti dai precedenti prelievi».

 

«Le attività in mare saranno svolte con l’ausilio delle unità navali del Corpo delle Capitanerie nonché del personale dei Comandi territoriali, appositamente formato, cui saranno affiancate due unità di personale del Crsm-Arpacal preposte al campionamento delle matrici di studio ed all’uso della strumentazione oceanografica. Il tutto non dimenticando le procedure di sicurezza imposte dall’emergenza Covid-19; proprio per garantire il corretto distanziamento del personale coinvolto, infatti, saranno utilizzate unità navali di maggiore stazza. Il primo ciclo di campionamenti – hanno concordato Direzione Marittima ed Arpacal – si concluderà entro la fine del mese di maggio, mentre sarà programmato a seguire l’avvio di un secondo ciclo».

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