Il generale dei carabinieri ha dissertato su alcuni interventi al centro della sentenza di condanna del 2014 da parte Corte di giustizia dell'Unione Europea nel dipartimento di Agraria di cui è stato uno dei primi laureati
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Ha riferito del sito dell'Angitola, nel vibonese, uno dei 22 siti contaminati e bonificati in Calabria degli 81 al centro della procedura di infrazione procedura contro l'Italia avviata dalla Commissione Europea e sfociata nel 2014 con la condanna da parte dalla Corte di giustizia dell'Unione Europea. Lui è il reggino Giuseppe Vadalà, generale dei carabinieri nominato nel 2017 commissario unico di governo per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale”, proprio all'indomani di questa sentenza che riguardava anche altri siti contaminati.
Lo ha fatto in occasione del seminario dal titolo “Il modus operandi dell’Italia e dell’arma dei carabinieri per la bonifica e messa in sicurezza delle discariche e dei siti contaminati per la soluzione della crisi”, svoltosi presso la sala Francesco Saverio Nesci del dipartimento di Agraria, in località Feo di Vito, dell'università Mediterranea di Reggio Calabria. Rivolto con particolare riferimento a studentesse e studenti del corso di “Scienze Forestali ed Ambientali” e di “Gestione Sostenibile del Territorio Forestale e Montano” è stato occasione per ribadire quando i temi ambientali siano strettamente legati a quelli della sostenibilità e dello sviluppo del territorio.
Laureatosi nella prima sessione nel 1987, presso l'allora storica facoltà di Agraria di Reggio Calabria, Giuseppe Vadalà, accolto con orgoglio dal rettore della Mediterranea Giuseppe Zimbalatti e dal direttore del dipartimento di Agraria Marco Poiana, è stato accompagnato dal comandante regionale della Calabria dei carabinieri forestali, il colonnello Giovanni Misceo, e dal coordinatore della sezione Sud dell'Accademia italiana delle Scienze forestali, Francesco Iovino, per altro nella commissione di laurea dello stesso attuale generale Giuseppe Vadalà, nel 1987.
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