Rifiuti, l'Ato Cosenza rischia il commissariamento: Calabria Maceri detta le condizioni

La soluzione prospettata dal gestore dell'impianto di Rende, piace all'assessore Sergio De Caprio. L'assemblea dei sindaci, convocata per il 23 luglio, dovrà ratificarla altrimenti ci penserà la Regione

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di Salvatore Bruno
21 luglio 2020
09:59
La sede di Calabra Maceri a Rende
La sede di Calabra Maceri a Rende

Dopo il commissario per la individuazione dell'area destinata ad ospitare l'Ecodistretto, di cui per inciso, ancora non si sa nulla, all'Ato Cosenza arriva anche il commissario per la gestione del rinnovo contrattuale con Calabra Maceri, la ditta privata titolare dell'impianto di trattamento dei rifiuti, del quale, in assenza di altre infrastrutture analoghe, i comuni non possono fare a meno.

Non ci sono alternative

L'alternativa infatti è spedire la spazzatura in altri ambiti territoriali o tenersela agli angoli delle strade. Un assaggio delle conseguenze di un blocco delle attività si è avuto quando, all'indomani della scadenza della convenzione, il 30 giugno scorso, l'azienda con sede nella zona industriale di Rende, ha deciso di chiudere i cancelli ai mezzi provenienti dai quattro angoli della provincia.


Bisogna fare presto

Il soggetto privato adesso ha ripreso a lavorare in virtù del milione di euro messo sul piatto dalla Regione Calabria, sufficiente a coprire i costi di smaltimento per una ventina di giorni. Adesso siamo agli sgoccioli e per questo il rinnovo contrattuale per il secondo semestre 2020, passaggio necessario da espletare per non incorrere in nuovi disagi, va perfezionato in fretta. Ed il privato, alla luce delle inefficienze dell'Ato con cui si è dovuto confrontare e che hanno causato anche l'accumularsi di un credito di circa 4 milioni di euro, per proseguire nello svolgimento del servizio ha dettato le proprie condizioni.

Pagamento diretto

Sostanzialmente due le innovazioni previste. Uno riguarda la tariffa: sarà comprensiva di tutte le voci di spesa del ciclo dei rifiuti, dal trattamento allo smaltimento in discarica. L'altra è relativa all'incasso diretto delle fatture: lo schema di convenzione prevede che ogni singolo comune eroghi un'anticipazione del 30 percento e provveda poi a liquidare direttamente il gestore, senza passare dalla tesoreria del comune di Cosenza, capofila dell'Ato. Questa procedura consentirebbe a Calabra Maceri di conoscere lo stato dei pagamenti e di poter sospendere il servizio nei confronti delle amministrazioni non in regola.

In attesa di ratifica

L'assemblea dei sindaci valuterà il da farsi nella riunione convocata il 23 luglio, nella quale il presidente Marcello Manna si presenterà dimissionario. Ma la proposta di Calabra Maceri è stata sostanzialmente accettata dall'assessore regionale all'ambiente Sergio De Caprio che adesso sceglierà tra i dirigenti della cittadella di Germaneto, un commissario delegato a metterla nero su bianco se l'Ato non procederà alla ratifica. La novità piace ai piccoli comuni, sono già una quarantina quelli disponibili a sottoscriverla. Gli amministratori dei municipi più popolosi, invece, sono preoccupati: anche a causa del covid, la riscossione dei tributi è scesa a percentuali irrisorie e temono di non poter far fronte ai pagamenti in maniera puntuale.

Il nodo delle discariche

C'è poi una ulteriore questione che potrebbe mettere potenzialmente in crisi il sistema: le due discariche attualmente utilizzate per lo sversamento dei residui, quella di San Giovanni in Fiore e quella di Cassano allo Jonio, potrebbero fermarsi da un momento all'altro. A San Giovanni in Fiore non è stato ancora sottoscritto il contratto tra il Consorzio Valle Crati, proprietario dell'impianto, e l'Ato Cosenza, fruitore dei servizi. A Cassano allo Jonio invece, secondo quanto si è appreso, si opera in assenza dell'Autorizzazione Integrata Ambientale - AIA, riferita al sopralzo della quarta buca. E quindi in regime di irregolarità amministrativa.

Giornalista
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