Rifiuti, sistema al collasso: raccolta sospesa nell'area urbana di Cosenza

Mancano discariche in cui conferire e l'impianto di Calabra Maceri dove viene trattata la parte indifferenziata è ormai saturo. Destinati a crescere i cumuli di spazzatura lasciati per strada

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di Salvatore Bruno
4 dicembre 2019
11:37
Rifiuti non raccolti a Cosenza
Rifiuti non raccolti a Cosenza

Discariche cercasi disperatamente. Nessuno le vuole sotto casa, né i sindaci dell'Ato Cosenza sono riusciti a trovare una intesa per individuare i siti in cui realizzarle, complici le rivolte popolari che si levano appena si ipotizza la costruzione di uno di questi impianti o dell'ecodistretto, l'infrastruttura capace di trasformare la monnezza in ricchezza, così apprezzata in mezzo mondo, tanto vituperata in Italia ed in Calabria in particolare dove alla fine, sotto casa ci finiscono i rifiuti tal quali, per mancanza di luoghi in cui smaltirli.

La situazione sta precipitando

Calabra Maceri, dove affluiscono gli scarti per il trattamento propedeutico al conferimento in discarica, ha il capannone ormai saturo per cui la raccolta è congelata con tutte le conseguenze derivanti dalla giacenza di cumuli di spazzatura davanti ad ogni condominio. La frazione indifferenziata non potrà essere ritirata finché non sarà indicato un sito idoneo in cui poter scaricare e la soluzione è tutt'altro che vicina. Se la situazione non dovesse sbloccarsi, l'azienda sospenderà le attività e chiuderà i cancelli, spedendo il personale in mobilità. Già da venerdì 6 dicembre.


Il nodo dei pagamenti

Anche perché ha accumulato crediti per svariati milioni di euro ed in mano ha un contratto per il momento equivalente a carta straccia: il servizio dovrebbe essere liquidato dalla Regione, su delega dell'Ato Cosenza. La delega però sarà efficace solo se l'Ato raggiungerà la fatidica soglia dell'80 per cento dei versamenti da parte dei singoli comuni, tra i quali c'è anche il capoluogo bruzio, impossibilitato al momento ad erogare la somma impegnata di circa un milione e duecentomila euro, causa dissesto. Dal primo gennaio 2020, poi, la situazione è destinata ad aggravarsi ulteriormente: la gestione dell'intero sistema passerà definitivamente in capo all'Ambito Territoriale Ottimale. Che dovrà quindi accollarsi in toto la responsabilità del ciclo dei rifiuti senza però disporre né di soldi, né di impianti di trattamento, né delle discariche. Si salvi chi può.

Giornalista
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