«Non sono bastati i ripetuti e tempestivi appelli delle associazioni ambientaliste, non è bastata la lettera dell’assessorato all’Ambiente della Regione per impedire l’uso di ruspe, trattori e altri mezzi meccanici per la pulizia delle spiagge: quello che si era temuto potesse accadere, purtroppo si è verificato». Comincia così la nota di Lipu, Wwf, Caretta Calabria Conservation e StorCal in cui si denuncia la distruzione di un nido con uccisione di un piccolo appartenente a una specie protetta durante le attività di pulizia sulla costa del Catanzarese.

«Ieri – scrivono le associazioni – sulla spiaggia di Santa Caterina dello Ionio, che pure aveva dato prova di sensibilità ambientale, durante le operazioni di pulizia di un tratto di spiaggia, un mezzo meccanico ha distrutto un nido di Corriere piccolo (Charadrius dubius), uccello tipico delle dune, insieme al Fratino, provocando la morte (documentata con foto e video) di un pulcino di pochi giorni».

«Le immagini del piccolo esanime sulla sabbia e del genitore che invano tentava, come è caratteristico della specie, di “distrarre” il pericolo fingendosi ferito, stanno provocando una profonda indignazione fra tutti coloro che continuano a credere che le spiagge non debbano essere ogni anno spianate e livellate – proseguono – con il rischio, sempre più evidente, di danneggiare in maniera irreparabile sia la nidificazione della Tartaruga marina che, come in questo caso, di uccelli che utilizzano i litorali per potersi riprodurre. Infatti nella stessa zona è stata recentemente scoperta anche una nidificazione di Tartaruga marina e un secondo nido di Corriere piccolo, oltre alla presenza anche individui adulti di Fratino, con un nido accertato e reso noto ai primi di maggio dalla Lipu a circa 2 km dalla zona in cui si è verificata la distruzione del nido».

Le associazioni ambientaliste ricordano che «il Corriere piccolo è una specie protetta e sottoposta a misura di protezione dalla Legge n. 157/92, che vieta la distruzione dei nidi e delle uova, nonché dalla Direttiva Habitat n. 92/43/Cee, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali della flora e della fauna selvatica, Direttiva Uccelli n.79/409/Cee, relativa alla conservazione degli uccelli selvatici e dalla Convenzione Internazionale di Berna, relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa adottata a Berna il 19 novembre 1979 e ratificata dall’Italia con legge n. 503 del 5 agosto 1981».

Le associazioni ambientaliste esprimono pertanto tutta la loro indignazione per quanto accaduto e che poteva essere evitato.

Nell’apprendere che le operazioni di pulizia meccanica sono state sospese, le associazioni auspicano «che l’episodio serva da monito per tutte le amministrazioni dei comuni costieri, affinché si astengano una buona volta per tutte dal violentare le coste sabbiose con ruspe, trattori, e altri mezzi meccanici, ricordando che quello che per noi è un posto dove piantarci l’ombrellone, per altri esseri, è la continuazione della vita».