L’associazione ambientalista rilancia l’appello ad amministrazioni comunali e privati perché si astengano dalla pulizia con mezzi meccanici per evitare danni irreparabili a flora e fauna
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«L’appello lanciato nei giorni scorsi a tutte le amministrazioni dei comuni costieri, lo stesso che da svariati anni il Wwf ripropone affinché si eviti l’uso di ruspe, trattori e comunque mezzi meccanici per la pulizia delle spiagge, sembra purtroppo essere caduto nel vuoto». È quanto si legge in una nota dell’associazione ambientalista.
«Si moltiplicano infatti – prosegue – le notizie e le immagini raccolte dai nostri volontari sulle spiagge calabresi, dallo Ionio al Tirreno, che mostrano in azione cingolati e gommati adoperati in questo periodo per la pulizia delle spiagge e addirittura per il “livellamento” degli arenili, da lisciare a mo’ di tavoli da biliardo. Non ci stancheremo mai di ricordare che invece le spiagge sono necessarie a due specie di uccelli, il Fratino e il Corriere piccolo, che in questo periodo hanno già deposto le uova e in qualche caso stanno già accudendo i pulcini. Né possiamo dimenticare il grosso pericolo che corrono le decine di femmine di tartaruga marina (la Caretta caretta) che ormai sono prossime a deporre le uova negli stessi arenili, uova preziosissime per la sopravvivenza della specie, che invece rischiano di finire schiacciate sotto la sabbia attraversata da pesantissimi mezzi meccanici. Inoltre l’uso di tali mezzi danneggia la sempre più rara e preziosa vegetazione tipica delle dune sabbiose, impedendone la crescita e l’insediamento ove tali pratiche vengono perpetuate di anno in anno».
«Il Wwf rinnova pertanto, e con maggiore vigore, un accorato appello alle amministrazioni comunali e ai privati che gestiscono lidi affinché si astengano dall’uso di mezzi meccanici sulle spiagge, a partire da subito, proprio perché più tempo passa e più aumentano le probabilità di arrecare un danno irreparabile alla riproduzione delle specie protette – conclude la nota –. Una pulizia manuale delle spiagge potrà garantire nel contempo una idonea frequentazione da parte dei bagnanti e una “casa” a chi da tempo immemorabile affida alla sabbia il futuro di questa antica stirpe di animali».