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giovedì 29 aprile 2021 | 20:25
Economia e Lavoro

Artigianato sul piede di guerra: le casse integrazioni sono bloccate da gennaio - Notizie

VIDEO | L’Ente Bilaterale calabrese punta il dito contro i ritardi del governo, che rischiano di mettere ancora più in difficoltà le imprese stritolate dalla pandemia: «Necessario uno snellimento delle procedure e un continuo flusso di risorse» (ASCOLTA L'AUDIO)

di Tiziana Bagnato

Mondo dell’artigianato sul piede di guerra. Dopo essere stati messi in ginocchio dai lacci della pandemia, gli artigiani dell’Ente Bilaterale calabrese (Ebac) denunciano ora gli enormi ritardi con i quali ricevono la cassa integrazione.

Da gennaio in poi l’erogazione ha avuto un brusco stop. L’Ebac ha già usato tutti i suoi fondi e i ritardi nella liquidazione da parte del ministero dell’Economia e di quello del Lavoro stanno andando a inasprire la categoria in un momento estremamente delicato.

«Fino a quando abbiamo potuto abbiamo utilizzato quanto da noi accantonato – spiega il presidente di Ebac Calabria Giovanni Aricò -, 250 milioni di euro a livello nazionale. Finiti questi c’era bisogno che il ministero sovvenzionasse lo strumento concordato a livello governativo». E qui sono iniziati i problemi.

«Ad oggi è stato stanziato un miliardo e mezzo di euro per la cassa integrazione Covid 2021, ma neanche un centesimo è stato liquidato al Fondo dell’ente per consentire di procedere con i bonifici ai lavoratori. Una volta stanziate le risorse, tra controlli contabili, bollinature, decreti di liquidazione e bonifico della Banca D'Italia, passano mesi, aggiunge il numero uno dell’ente».

Delle 35 mila imprese artigiane calabresi, dieci mila sono affiliate all’Ebac, che si è sempre speso per dare risposte, assistenza e supporto. «Abbiamo dato risposte significative alle imprese e ai lavoratori erogando finanziamento fino a 35 milioni di euro fino al 2020. Ma gà nel primo trimestre 2021 abbiamo altre mille richieste di cassa integrazione. Per uscire da questo stallo è necessario uno snellimento delle procedure a livello governativo e ad una continua migrazione di flussi nella casse di Fsba».

E verrebbe da dire “se non ora quando?” visto che la crisi economica indotta dalla pandemia sta stritolando le imprese artigiane e si prevede che almeno il 30 per cento di queste non riesca a far fronte ai conti e debba chiudere definitivamente.

Va meglio in quei settori in cui è l’Inps ad erogare direttamente le somme necessarie alle casse integrazioni. I primi mesi del 2020 sono stati complicati anche per l’istituto previdenziale, con ritardi considerevoli e mal di pancia continui da parte dei contribuenti, ma ora, spiega Giuseppe Greco, direttore Inps Calabria, si è rientrati in carreggiata. Due settimane il tempo medio per l’erogazione. Nel caso del settore artigiano, dice Greco, il problema di fondo è la liquidità: «la corrette e celere erogazione dei fondi che dipendono dal governo».